TEATRO
Zappalà: "Cavalleria Rusticana" e "Verdi Galà"
In scena allo Zappalà due spettacoli: "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni, e "Verdi Gran Galà", le arie più importanti del compositore
Doppio spettacolo per il prossimo appuntamento al Teatro Franco Zappalà (via Autonomia Siciliana 123/a, Palermo): da sabato 16 aprile a domenica 1 maggio sul palcoscenico del teatro sarà rappresentata "Cavalleria Rusticana", opera lirica di Pietro Mascagni, cui seguirà "Verdi Gran Galà". Il primo spettacolo che andrà in scena sarà "Cavalleria Rusticana": la vicenda si svolge in un paese siciliano durante il giorno di Pasqua. Ancora a sipario abbassato, si sente Turiddu, il tenore, cantare una serenata a Lola, sua promessa sposa, che durante il servizio militare di Turiddu ha però sposato Alfio. La scena si riempie di paesani e paesane in festa, e giunge anche Santa, detta Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu, che però non ha il coraggio di entrare in chiesa sentendosi in grave peccato.
La donna entra così in casa di mamma Lucia, madre di Turiddu, chiedendole notizie del figlio. Lucia dice a Santuzza che Turiddu è andato a Francofonte a comprare il vino, ma Santa sostiene di aver visto Turiddu che si aggirava sotto la casa di Lola. La stessa notizia arriva anche ad Alfio, che ignaro di tutto va a trovare Lucia. A questo punto Santuzza svela a Lucia la relazione tra Turiddu e Lola. Egli ormai l'ha disonorata per ripicca contro Lola, alla quale prima di partire per il servizio militare aveva giurato fedeltà eterna, e che ora continua a frequentare sebbene sia sposata. A casa di mamma Lucia arriva anche Turiddu, che comincia a discutere animatamente con Santa; interviene anche Lola che sta per recarsi in chiesa, e le due donne si scambiano battute ironiche. Turiddu segue Lola, che è sola perché il marito lavora. Santuzza augura a Turiddu la “malapasqua” e, vedendo arrivare Alfio, gli denuncia la tresca amorosa della moglie. Dopo la messa, Turiddu offre vino a tutti i paesani per stare più tempo con Lola. Alfio entra nella piccola bottega e getta il bicchiere di vino in faccia a Turiddu, il quale gli morde l'orecchio sfidandolo a duello. Turiddu corre a salutare la madre e ubriaco, le dice addio e le affida Santuzza. Subito dopo si sente scoppia il caos, e tra le urla una sovrasta le altre: "Hanno ammazzato compare Turiddu!".
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