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Prime e ricordi per i dieci anni del Teatro Garibaldi

  • 28 giugno 2005

Soddisfazione e piacere: questo è quanto ci trasmette Matteo Bavera, direttore artistico del teatro Garibaldi di Palermo, nel presentare la X stagione del magico spazio in via Castrofilippo alla Kalsa, stagione con la quale si celebrano i dieci anni di ritrovata attività del teatro. E di certo grande è stato l’impegno per promuovere (e con successo) imprese artistiche che nel tempo hanno dato ragione (da Cecchi, il primo estimatore del Garibaldi, a Latella, a Patrice Chéreau, Peter Brook, Claudio Collovà, Jean-René Lemoine, Emma Dante, Davide Enia, Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Iaia Forte,Tommaso Ragno, Valerio Binasco, e altre grandi personalità della scena internazionale), facendo sì che oggi il teatro Garibaldi sia diventato un’importante realtà culturale cittadina, più artistica che istituzionale. E quasi ci si stupisce che siano passati “solo” dieci anni, tanto forte e consolidata è la sua presenza nel tessuto culturale del rione nel quale il teatro si trova. Un “teatro bambino” che compie dieci anni, questa la definizione che Bavera dà del suo spazio, un teatro infatti che, come un bambino appunto, tanto ancora ha da chiedere in termini di cura e sostegno. D’altronde un progetto di recupero della struttura teatrale, ancora in rovina, nonostante tutto come ben sanno i frequentatori del luogo, proposto dalla direzione artistica e offerto al Comune di Palermo e alla Regione, è stato ormai approvato nei piani di Agenda 2000 ed attende di passare alla fase esecutiva.
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Nel frattempo però il teatro continua a vivere e funzionare nella “dialettica della creazione - continuando con le parole di Bavera – proponendo un programma con molte prime, approfondimenti e ricordi”. Un programma che, rivelando la vocazione artistica del teatro Garibaldi, affianca ad autori che incarnano l’anima profonda di Palermo e del magico (ecco che questo aggettivo ritorna e non a caso) Sud-Italia, maestri, antichi e nuovi, della scena teatrale europea (riferimento questo permanente e voluto dal Teatro Garibaldi nel progettare le sue produzioni e il suo programma). Ma vediamo un pò più da vicino gli spettacoli in cartellone. Si inizia l’8 luglio alle 21 (con replica il 9) con una prima nazionale “Krum” di Hanokh Levin, diretto da Krzysztof Warlikowski, giovane regista di talento del teatro TR di Varsavia (in polacco con sottotitoli in italiano): sulla scena, nelle turbolenze del legame madre – figlio le nuove questioni di una società turbata, sbalordita e inquietata dai cambiamenti profondi dell’oggi. Si continua l’11 luglio (con replica il 12) sempre alle 21 con un’altra prima nazionale che riunisce insieme Franco Scaldati e Enzo Moscato: il primo è interprete con Maziar Firouzi del suo testo “Sonno e sogno”, frammenti poetici di una Palermo del sogno appunto; il secondo presenta il suo “Spiritilli”, un arcano frammento di “Ritornanti”, fantasmi che visitano e stravolgono le vite degli umili e dei diseredati. Dal 30 agosto poi fino al 6 settembre è la volta del “Woyzeck”, tradotto e adattato da Claudio Collovà dal testo di George Büchner (attraverso scene esplosive ed autonome il soggetto Woyzeck viene fatto saltare e raso al suolo e con lui la sua Marie, in un luogo di morte, in cui tutto è già avvenuto e torna a ripetersi in una visione eternizzante, come se il mondo fosse morto).

Poi a seguire in scena l'8 settembre, "La gatta di pezza", testo e regia di Franco Scaldati, quindi, quale omaggio a Nino Gennaro, si avrà: il 9 settembre alle 21, dalla compagnia di Massimo Verdastro, “Nino Gennaro - 1995/2005 o si è felici o si è complici”, un progetto di Massimo Verdastro, Goffredo Fofi, Giusi Gennaro, Maria Di Carlo, con proiezioni video a cura di Pippo Zimmardi, quindi il 10 settembre “Una divina Palermo”, uno spettacolo di e con Massimo Verdastro con la collaborazione artistica di Giuseppe Cutino. Il 14 e 15 settembre il Css Teatro stabile di innovazione del FVG presenta “Morte per acqua” da “La terra desolata” di Thomas Stearns Eloit, progetto e regia di Paolo Mazzarelli (accanto alla visione poetica e profetica da Eliot i dati del “State of the world 2005” sulla vita del nostro pianeta). Il 17 e 18 settembre alle 21 viene proposto “Murale”, un poema di Mahmud Darwish, uno dei più grandi poeti contemporanei di lingua araba, con lo stesso Mahmud Darwish e Sandro Lombardi, diretti da Federico Tiezzi. Dal 20 al 30 settembre quindi “Addio mamma”, regia di Cristiane Vérisel, una fiaba poetica e universale proposta dalla Compagnia Image Aiguë di Lione. A chiusura della rassegna l’11 e 12 ottobre, in prima nazionale, “Le grand Inquisiteur/ La mort de Krishna” di Peter Brook, da I fratelli Karamazov di Fedör Dostoevskij e dal Mahabharata, in francese con sottotitoli in italiano (testi che vengono da lontano ma che toccano profondamente le nostre preoccupazioni, le inquietudini e le domande dell’oggi). Il costo dei biglietti è: 15 euro intero - 10 euro il ridotto, ovvero la Card Teatro Garibaldi per tutta la rassegna a 75 euro. Per ulteriori informazioni chiamare lo 091.6114255 oppure via e-mail a teatrogaribaldi@hotmail.com
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