STORIA E TRADIZIONI
L’Osterio Magno di Cefalù riapre le porte: preparatevi a visitare la “Domus Regia”
L’edificio è stato l’antica residenza del Re Ruggero II il normanno, fondatore della Cattedrale, poi passato ai nobili della famiglia Ventimiglia ed ad altri successori
L'Osterio Magno di Cefalù (foto Regione Siciliana)
L'Osterio Magno è lo storico palazzo fortificato di Cefalù che, secondo solo al Duomo, spicca per imponenza sulla città. Secondo la tradizione l’edificio è stato l’antica residenza del Re Ruggero II il normanno, fondatore della Basilica Cattedrale della cittadina normanna, e passata poi ai nobili della famiglia Ventimiglia ed ad altri che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Il palazzo restò in mano ai Ventimiglia fino al 1602, anno in cui Giovanni III Ventimiglia, Presidente del Regno di Sicilia, lo vendette a Simone de Flore. Morto Simone de Flore nel 1603, gli eredi lo cedettero ai frati domenicani che in seguito, concedendolo in enfiteusi a varie persone, lo suddivisero in abitazioni, botteghe, magazzini e persino in carcere.
La Regione ha quindi affidato l'Osterio Magno in gestione alla Diocesi di Cefalù: la struttura riveste grande pregio storico-artistico e grazie alla gestione da parte della Diocesi tornerà nuovamente fruibile al pubblico dopo un periodo di chiusura. Si potrà potrà dunqueammirarne e apprezzare l'imponente bellezza.
Il vescovo di Cefalù, Monsignor Giuseppe Marciante, ringrazia il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, per avere accolto la sua proposta e per l'attenzione posta al progetto dell'Itinerarium Pulchritudinis.
L’Osterio Magno offre al visitatore la visione di una splendida e grande trifora trecentesca su corso Ruggero e due bifore su via G. Amendola, che danno luce all’interno ad un ampio e solenne salone. La bifora vicino all’angolo della torre, è quella meglio conservata nel tempo, con la snella colonnina, le armoniose sagome della base e la scultura del capitello a bulbi.
La firma della concessione rappresenta un altro importante tassello nel progetto dell'Itinerarium Pulchritudinis, fortemente voluto dal Vescovo Marciante per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio diocesano e per combattere il fenomeno dello spopolamento giovanile.
«La firma della concessione per la gestione dell'Osterio Magno - ha affermato monsignor Marciante – è un regalo ai giovani perchè rappresenta un importante passo di collaborazione tra enti ecclesiali ed enti civili nel comune obiettivo di creare nuove opportunità per un territorio che vede andar via proprio i più giovani.
L'inserimento dell'Osterio Magno all'interno dell'Itinerarium Pulchritudinis - ha concluso il vescovo - rappresenta un altro passo nella creazione di un vero e proprio “viaggio nella bellezza” del territorio siciliano».
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