AMICO MIO
Non so per chi votare, amico mio
Siamo a pochi giorni dalle elezioni comunali palermitane e veramente non so ancora per chi votare. D'altronde sono tutti amici miei, chi potrei mai scontentare?
Mancano soltanto pochi giorni, ballottaggio escluso e sapremo, finalmente (yuuu uh), chi sarà il prossimo sindaco di Palermo, anzi dell'area Metropolitana di Palermo.
Nella noia più totale sono passati i mesi che hanno avvicinato la città all'evento più atteso dalle tipografie: le elezioni. Nessuno scoop, nessun colpo di scena, qualche colpo di scopa, i soliti annunci di querele tra candidati e nulla più.
Siamo a pochi giorni dal voto e veramente non so ancora per chi votare. D'altronde sono tutti amici miei, chi potrei mai scontentare?
Da un lato Luca Orlando sembra ancora il favorito e come non potrebbe vista la quantità di persone che ha raccolto al suo fianco?
Dall'altro Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello a contendersi il secondo posto, con Fabrizio leggermente più in alto nei sondaggi, grazie anche al metodo Orlando: candidare chiunque e comunque.
Perché amici, miei, in questa città l'unico vero dato è che di certo non si è fatta una selezione nella scelta dei candidati. Attenzione, non sto puntando il dito contro nessuno, però veramente, non c'è più un momento distintivo di ideali, azioni e perché no, passato.
La vecchia "Forza Italia" se la sono divisi come una pizza, un pezzo ciascuno. Per non parlare dell'Mpa, il fu movimento di Raffaele Lombardo, scioltosi anch'esso tra le fila dei due principali contendenti.
Insomma, non dico che si doveva necessariamente puntare agli ideali, ormai ce li sogniamo quelli, ma cazzo, almeno al passato.
Infine gli altri, quelli delle voci bianche e della nostalgia: Ciro Lo Monte, Nadia Spallitta e Ismaele La Vardera. In tre si contendono un 10% di elettorato che difficilmente vedrà una rappresentanza all'interno del Consiglio Comunale.
Qualche chance in più per i candidati legati ad Ismaele che nell'abbattere i Golia ha fatto un po' di confusione, portandosi dentro quello che è rimasto fuori dalla spartizione del “Popolo della Libertà” e i seguaci di Salvini, che stanno a Palermo come il dado nella caponata (cit.).
E allora siamo qui, a quasi sette giorni dalla fine, come in "The Ring", solo che questo film se lo godranno per altri cinque anni i palermitani, e poi chissà se alla fine “muori”.
Di fame sicuramente. Chiunque vinca sarà dura e spero sinceramente, che il nuovo primo cittadino, seppure fosse Orlando, mi smentisse, annientasse la sfiducia che da troppi anni ci portiamo dietro.
Se non per me, per la città di domani.
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