STORIA E TRADIZIONI

HomeNewsCulturaStoria e tradizioni

Lo schiavo (ribelle) che divenne re di Sicilia: chi conosce la storia di Euno

La Sicilia era considerata la regione più prospera dell’Impero Romano. Il conflitto scatenato dall'eroe fu ricordato dagli storici romani come Prima guerra servile

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 5 gennaio 2025

La nostra isola ha visto nascere nel corso della sua lunga storia diversi personaggi storici ed eroi, sebbene alcuni di essi oggi siano stati quasi completamente dimenticati, perdendosi nelle cronache di libri di storia ormai rari.

Tra questi personaggi storici dalla sorte travagliata c’è Euno, uno schiavo ribelle le cui misteriosa gesta avrebbe in seguito ispirato Spartaco e molti altri rivoltosi, desiderosi di liberarsi dalla condizione di schiavitù a cui li sottoponevano gli eserciti romani.

Euno nacque in Siria attorno al II secolo avanti Cristo e le sue vicende sono state narrate dettagliatamente da alcuni storici romani, come Diodoro Siculo – nella sua "Biblioteca storica" – e Plutarco, che nei suoi saggi sui fratelli Gracchi dedicò alcuni capitoli al ribelle siriano.

Egli visse come schiavo in Sicilia attorno al 135 a.C. e riuscendo a radunare attorno a sé un folto gruppo di schiavi e di gladiatori, stanchi dei soprusi, compì la mirabile impresa di sconfiggere le truppe romane, emanciparsi dal controllo delle famiglie latifondiste e di "creare" un vero e proprio regno a sé stante, che avrebbe diffuso la propria moneta per un periodo di circa 4 anni.
Adv
Il conflitto scatenato da Euno sarebbe stato ricordato dagli storici romani come Prima guerra servile e avvenne circa 60 anni prima la più famosa guerra servile (la Terza) guidata da Spartaco.

Nel corso del suo breve regno sull’isola, Euno si sarebbe fatto eleggere re di Sicilia e avrebbe tentato di governare tramite una forma di paradossale democrazia (per l’epoca), in cui la schiavitù era in parte bandita.

Alla ricerca di nuovi sostenitori, Euno fece anche diffondere delle voci che lo descrivevano come magnanimo e veggente, ma 3 anni dopo l’allontanamento delle truppe romane l’Urbe spedì sull’isola un contingente di oltre 70.000 uomini – guidati da Publio Rupilio – che avevano il compito di catturare i ribelli e schiacciare la rivolta senza alcuna pietà.

Euno cercò quindi di difendersi nei pressi della sua roccaforte, situata nella città di Enna, ma dovette arrendersi di fronte alla forza militare romana sulla fine del 132 a.C.

Le sue vicende sono state recentemente raccontate anche dal noto romanziere storico Andrea Frediani nel romanzo "Il gladiatore" edito da Newton Compton Editori, che abilmente spiega anche perché la risposta di Roma fu così repentina e brutale.

La Sicilia, a quell’epoca, era infatti considerata la regione più prospera dell’intero Impero Romano (in espansione) ed essendo il granaio del Mediterraneo era uno dei territori strategici per la stessa sopravvivenza dell’Urbe, in un periodo in cui Roma non controllava ancora l’Egitto e altre aree dedite all’agricoltura.

Oggi è possibile trovare una statua di Euno nei pressi della sua roccaforte di Enna, nel medioevo divenuto il famoso Castello di Lombardia, simbolo della città, a testimoniare il suo sacrificio e il suo lavoro come leader del movimento antischiavista siciliano.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI