STORIE
Una promessa al nonno gli cambia la vita: Giuseppe, studia a Torino ma lavora in Sicilia
In un'epoca in cui la fuga di cervelli è una realtà tangibile, la storia di questo giovane si staglia come un faro di speranza e di impegno verso la sua terra natia
Giuseppe Lo Iacono
Laureato con il massimo dei voti al Politecnico di Torino, il giovane agrigentino ha avuto davanti a sé un mondo di opportunità, provenienti da rinomate aziende nazionali e internazionali. Eppure, Giuseppe ha scelto di tornare nella sua città natale, di investire nel suo territorio e di dimostrare che la Sicilia non è solo una terra da cui fuggire, ma un luogo pieno di potenzialità.
«Da una parte ero felice di lavorare per l’avanguardia ingegneristica - confida Giuseppe, ripensando alle ragioni che l’hanno spinto a tornare ad Agrigento - dall’altra ero consapevole di aver lasciato un territorio disastrato, perché noi non abbiamo neanche i treni, non abbiamo le strade e io ero impegnato a lanciare i missili sulla Luna».
L’ingegnere siciliano, infatti, ha avuto l’opportunità di lavorare per la Thales Alenia Space, un’eccellenza nell’ambito dell’industria aeronautica e aerospaziale. All’interno dell’azienda, Giuseppe ha dato il suo contributo ai progetti della NASA che riguardano il lancio di un equipaggio sulla Luna e la missione propedeutica allo sbarco dell’uomo su Marte.
Già da bambino, infatti, Giuseppe coltivava numerose passioni ed esplorava le proprie potenzialità in diversi campi.
Durante le scuole medie impara a suonare la tromba, perché l’istituto che frequentava era a indirizzo musicale. Nel frattempo, il giovane siciliano partecipa al torneo “Gazzetta Cup”, organizzato dal noto quotidiano sportivo nazionale, disputando alcune partite a Coverciano.
Grazie all'evento legato alla competizione, Giuseppe ha l’opportunità di giocare nello stesso campo in cui si allena la Nazionale di calcio dell’Italia e, dopo questa esperienza, continua a coltivare la passione per lo sport fino all’adolescenza.
In questo periodo il ragazzo sviluppa anche un’altra passione, trasmessagli dal padre e dal nonno paterno: le moto da corsa. A causa della pericolosità di questo nuovo interesse, Giuseppe interrompe la partecipazione alle gare ma, in realtà, non si trattava di un vero e proprio addio, bensì di una transizione dall’aspetto pratico dell’ingegneria meccanica a quello teorico.
Quando perde il nonno paterno, Giuseppe scrive una letterina in cui gli promette di portare avanti il suo stesso sogno e diventare un ingegnere meccanico. Lascia accanto a lui questa dedica speciale, in modo tale da custodire per sempre la "prova" del suo impegno. In poco tempo, mosso dall’affetto per il nonno, Giuseppe inizia il suo percorso con enorme determinazione.
Durante l’ultimo anno del liceo, il giovane siciliano inizia una fase di potenziamento in ambito scientifico per prepararsi ai test d’ammissione all’università. Frequentando un liceo classico, Giuseppe decide di colmare le lacune in matematica e condensare (in soli 6 mesi) un intero percorso quinquennale, equivalente al programma del liceo scientifico.
Dopo l’ammissione alla facoltà di ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e il successivo conseguimento del titolo accademico, il ragazzo sceglie di fare un ulteriore passo verso l’eccellenza. Durante il corso di laurea magistrale partecipa al progetto Erasmus+ e vola in Francia per ampliare le proprie vedute e conoscere una nuova cultura.
In questo nuovo contesto perfeziona la conoscenza della lingua inglese e di quella francese, partecipando anche a un progetto di “tesi su proposta” in collaborazione con l’ISAE- Supméca – Institute supérieur de mécanique de Paris. Il 25 luglio 2022 Giuseppe consegue la laurea e, in pochissimi giorni, riceve le prime offerte lavorative dalle grandi aziende. Il neolaureato inizia a collaborare con la Thales Alenia Space per lavorare ai progetti Artemis III ed Exo Mars.
Nel frattempo, invia la propria candidatura anche all’ENI e alla Italferr. Quest’ultima, appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato, si rivela la scelta migliore per il giovane ingegnere, che desidera fortemente tornare in Sicilia per contribuire al futuro del territorio.
«Casa mia per me non è una landa desolata - confida Giuseppe - ma è il luogo che mi ha cresciuto e che mi ha permesso di essere la persona che sono oggi». Così, all’inizio de 2023, il giovane agrigentino inizia il suo percorso all’interno di Italferr, azienda che si occupa di progettazione e direzione dei lavori per i nuovi appalti delle opere civili e per gli appalti tecnologici.
Giuseppe è fermamente convinto che la Sicilia abbia enormi potenzialità e che i giovani non siano davvero costretti a emigrare, se si impegnano per raggiungere i propri obiettivi. «Il consiglio che do ai ragazzi - racconta - è quello di non avere paura di scegliere e di farlo col cuore. Oggi si laureano tutti, quindi è dopo che bisogna fare la differenza».
«Bisogna andare all'estero - aggiunge - bisogna fare uno stage, iniziare a lavorare e capire che cosa significa entrare in una dinamica aziendale.
Significa studiare altre lingue, capire con consapevolezza dove si vuole andare. Oggi con lo smart working si risparmia. Secondo me anche molta gente del nord inizierà a venire in Sicilia per cercare di riequilibrare lo stile di vita».
La storia di Giuseppe Lo Iacono è un esempio di come la scelta di restare possa essere un atto d'amore, ma anche un investimento nel futuro. È la dimostrazione che la Sicilia può essere una terra di opportunità, dove i giovani possono realizzare i loro sogni senza dover guardare necessariamente oltre i confini dell’Isola.
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