ARTE E ARCHITETTURA
Un piccolo polmone verde alle porte di Palermo: così rinasce il "giardino incantato"
Un gioiellino del passato che mai ha perso il suo fascino e che presto dovrebbe tornare a sbrilluccicare come una gemma rara. Quando è prevista la fine dei lavori
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Il giardino di Villa San Cataldo a Bagheria
Il giardino incantato che mi riporta indietro ai ricordi della mia infanzia, e lo stesso farà con molti di voi...uno di quelli in stile anime giapponese anni ‘90 come “Mary e il giardino dei misteri”, il cartone che guardavamo da piccoli.
Smetto di girarci intorno e vi dico che si tratta del giardino di Villa San Cataldo, in territorio bagherese eppure ad un soffio da Santa Flavia, di proprietà della Città Metropolitana di Palermo ma in concessione all’ammini- strazione comunale bagherese.
Riconsegnato alla cittadina nel 2019, il giardino di Villa San Cataldo negli anni era stato oggetto di numerosi lavori di ripristino e vittima inerme di periodici “apri/chiudi, chiudi/riapri”.
Ci risiamo, ma stavolta il cambio look, da progetto almeno, dovrebbe far valere la pena per l’anno e mezzo abbondante di chiusura appena iniziato.
Villa San Cataldo è un gioiellino del passato che mai ha perso il suo fascino e che presto, o quasi, tornerà a sbrilluccicare come una gemma rara. La fine dei lavori è prevista per il mese di giugno del 2026, quindi ci sarà da attendere...ma come sarà poi il giardino?
L’approccio progettuale, trattandosi di un bene risalente alla metà del Settecento, opera dell’architetto siciliano Giovan Battista Vaccarini su commissione dei principi Galletti di San Cataldo, sarà quello del restauro conservativo mirato alle aree di maggior valore architettonico e pae- saggistico per quanto riguarda la cosidetta "Flora Grande", mentre un intervento di riqualificazione edilizia nell’area della "Floretta".
Chiaramente ogni azione sarà sempre attenta e volta al rispetto del contesto storico di un luogo così speciale, con un’interpretazione paesaggistica contemporanea che però non ne stravolga l’essenza.
Niente cose strambe o avveniristiche per intenderci. Ogni passo sarà inoltre volto alla resa di uno spazio che possa esser fruibile dalla cittadinanza di tutte le fasce di età.
Insomma Villa San Cataldo è stata e sempre sarà il luogo dell’incanto per tutti, grandi e piccini. Delle passeggiate tra i viali con sedute storiche e panchine, scorci tra i quali perdersi e fantasticare, torrette per sbirciare la costa da un lato e la cittadina dall’altro, con un punto di vista privilegiato dal quale godere del profumo della zagara e del fruscio del vento che attraversa il fitto fogliame dei pini secolari.
Non potrebbe essere altrimenti in un luogo capace di far immergere ed estra- niarsi dal caos cittadino che pure dista appena qualche metro, ma che lì dentro non si percepisce neanche un po'.
Al termine dei lavori, come annunciato dal sindaco della città delle ville Filippo Tripoli, i parchi dove i più piccoli potranno giocare in città saranno tre: l’atrio Cirincione, Piazza Butera e Villa San Cataldo appunto. Più nel dettaglio, abbiamo saputo che la riqualificazione del giardino storico settecentesco del complesso mo- numentale di Villa San Cataldo costerà circa quattro milioni di euro, provenienti dal piano integrato della Città Metropolitana, nell’ambito del PNRR.
Ancor di più nello specifico si tratta di fondi legati a misure d’investi- mento che consentono, fra l’altro, di effettuare interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico di edifici pubblici già esistenti. In questo caso si agirà sul giardino principale e il “giardinetto”, verranno demoli- te le opere abusive e creata una nuova area giochi.
Uno spazio quindi che, una volta tornato fruibile, manterrà anche quella funzione di contenitore di eventi culturali che, sull’onda dell’aspetto rinnovato, dovrebbero esser incrementati, sfruttando ancor di più proprio gli spazi esterni con i loro profumatissimi agrumi. Una storia che ha attraversato secoli di trasformazioni quella di Villa San Cataldo con il suo maestoso giardino.
Costruita nel XVIII secolo dal principe di Cattolica con le caratteristiche di un castello medievale, è stata trasformata a partire dal 1860 in stile neogotico dai nuovi proprietari, il principe Galletti di San Cataldo e famiglia.
La demolizione e la successiva ristrutturazione del XIX secolo hanno risparmiato solo la chiesetta, in un secondo momento sconsacrata, e il prezioso giardino.
All’inizio del ‘900 la villa fu acquistata dai signori Meyer e Chandlory che la cedettero in locazione ai Gesuiti. Il complesso della villa fu ampliato e abbellito, ed è con queste ultime caratteristiche lo conosciamo tutti.
Quando la villa fu riaperta nel 2019 proseguirono gli interventi di restauro di vari elementi del giardino, come ad esempio le sedute...non era difficile infatti in- crociare qualche professionista del settore che con il suo camice bianco e gli utensili del mestiere tra le mani si aggirava tra i viali.
Adesso però, i sedici mesi di chiusura previsti preannunciano un ritorno alla comunità con un volto più che trasformato. Non ci resta che aspettare trepidanti per tornare a godere del bello che questa piccola oasi ci regala tutte le volte che ne varchiamo la soglia.
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