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Un altro passo verso la normalità: le nuove regole (forse) fanno tornare anche il Festino

Sono piccoli interventi intermedi di "normalità" prima di quello che sarà il vero banco di confronto tra le forze politiche: il 31 marzo, quando finirà lo stato d'emergenza

Balarm
La redazione
  • 18 febbraio 2022

Il carro ai Quattro Canti dell'edizione del "Festino che non c'è" (2020)

La strada ormai è tracciata. Il governo è al lavoro verso un progressivo allentamento delle misure antiCovid a cui purtroppo siamo ormai abituati da quasi due anni.

Dopo l'annullamento dell'obbligo di mascherina all'aperto, i prossimi piccoli step in vista del 31 marzo (giorno della fine dello stato d'emergenza sanitaria) riguardano tematiche quali: l'obbligo di green pass rafforzato in alcuni luoghi, le visite ai familiari ricoverati in ospedale e la possibilità di svolgimento delle manifestazioni culturali all'aperto.

Ipotesi quest'ultima che farebbe tornare a Palermo il grande assente delle feste popolari: l'amato Festino di Santa Rosalia.

Tutti interventi che vanno nella direzione annunciata dal governo di riaprire gradualmente il Paese ma che rappresentano piccoli passaggi intermedi prima di quello che sarà il vero banco di confronto tra le forze politiche, il 31 marzo appunto.

Ma andiamo con ordine. Ecco le nuove regole in vigore dal 10 marzo.
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In base a quanto previsto dal decreto della Vigilia di Natale che diventa legge, a partire dal 10 marzo viene cancellato l'obbligo del super green pass per i trasferimenti da e per la Sicilia e viene dato il via libera al ripristino della possibilità di svolgimento "di feste popolari e manifestazioni culturali all'aperto", ma solo in zona bianca.

Un'altra novità riguarda il consumo di cibi e bevande al cinema, dove tornano quindi pop corn e coca cola, allo stadio, nelle sale teatrali, nei concerti e in tutti i locali di intrattenimento e musica dal vivo.

Sempre dal 10 marzo scatterà anche un'altra misura, il ritorno della possibilità di far visita ai familiari ricoverati in ospedale, anche se solo per 45 minuti al giorno.

Già da primo marzo, invece, scatterà l'aumento della capienza negli stadi e nei palazzetti, che salirà rispettivamente al 75% e al 60%.

Resta invece almeno fino al 15 giugno l'obbligo del green pass. Un ordine del giorno di Fratelli d'Italia che ne richiedeva la revoca in concomitanza della fine dello stato d'emergenza, è stato bocciato.

Il dibattito nel governo tra chi ne chiede lo stop tra poco più di un mese e chi invece vuole prorogarne l'uso almeno fino al 15 giugno, quando scadrà l'obbligo di vaccinazione per gli over 50, o addirittura oltre, è ancora aperto e una decisione verrà presa solo a ridosso della scadenza.
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