AMICI ANIMALI
Sta male ma la famiglia non può pagare le cure: da Palermo la storia di Kira indigna tutti
La triste vicenda della cagnolina ha commosso (e indignato) tutta Italia. Sui social un'ondata di sdegno contro le cliniche veterinarie che hanno rifiutato di curarla
La cagnetta Kira
Kira era in preda a dolori atroci per una torsione gastrica. La famiglia si rivolge a un veternario che le chiede 1.500 euro per l'intervento. Non avendo abbastanza soldi chiedono al medico di dilazionare il pagamento ma lui rifiuta. Stessa cosa succede con un secondo veterninario. La ragazza così pubblica un appello disperato sui social, chiedendo aiuto alle varie associazioni animaliste della città. «Non è normale che ti mandano a casa senza nemmeno la lavanda gastrica per salvarti il cane», scrive nel post la padroncina.
Lei chiede aiuto non solo economico ma anche la possibilità di trovare un veterinario che sia disponibile a un pagamento a rate. «Il cane è in condizioni pietose. Per favore aiutatemi se potete», conclude nell'accorato appello.
«Kira purtroppo ci ha lasciati - racconta sui social la padroncina -. Kira è stato un regalo da mio fratello per tutta la famiglia ma soprattutto per me che sono la figlia più piccola e quindi ero sempre sola. Abbiamo creato un legame fortissimo: è stata la mia compagna di vita per 13 anni e questo non lo potrò mai dimenticare.
Ma non potrò mai nemmeno dimenticare - prosegue - che queste cliniche, che dovrebbero essere i salvatori dei nostri compagni di vita, abbiano fatto morire la mia migliore amica. Qualcuno è riuscito a separarci. Io non voglio niente, voglio solo dire due parole a tutte le cliniche: non ci sono soldi o cose materiali più importanti e più belle dell'amore per un animale».
La storia si diffonde presto sui social e (giustamente) si leva una forte ondata di polemiche e sdegno per la tragica fine della cagnolina. Le associazioni Attivisti Gruppo Randagio, Earth e Alta Spa denunciano, per conto di Alleanza Animalista, questa «intollerabile storia soprattutto in una regione, la Sicilia, dove il problema del randagismo ha dimensioni rilevantissime».
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