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Scaccia il malocchio, si usa in (ben) 23 modi: perché i siciliani amano lo spicchio "magico"

Insaporisce, combatte il malocchio e tiene a distanza i vicini fastidiosi: se sei siciliano non puoi farne a meno. (E l'uso culinario non è l'unica ragione)

Viviana Ragusa
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  • 9 novembre 2023

Una treccia d'aglio di Nubia

È possibile che un piccolo bulbo lungo pochi centimetri racchiuda tante sostanze ricche di innumerevoli proprietà benefiche?

Sì, e lo sapevano già gli antichi egizi migliaia di anni fa. L'aglio è una pianta presente in tutto il pianeta ed è utilizzato principalmente come condimento, ma è conosciuto da sempre anche come protagonista della medicina di tradizione popolare.

Tra le prime civiltà a fare uso di questo speciale prodotto della natura, è sicuramente da annoverare il popolo dell'antico Egitto. In quel contesto, infatti, l'aglio era considerato quasi come una divinità e veniva utilizzato in diversi ambiti, persino come moneta di scambio.

Bastava qualche ghirlanda composta dai potenti bulbi bianchi per acquistare schiavi, proteggere la propria salute fisica o allontanare gli spiriti cattivi.

Alcune ghirlande d’aglio sono state rinvenute persino nella tomba del faraone Tutankhamon, confermando la grande importanza attribuita dall’antico popolo alla pianta bulbosa.
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L'aglio ha conservato la sua fama di pianta portentosa anche in altre epoche storiche, come il Medioevo, durante il quale i bulbi venivano utilizzati dai medici per contrastare le epidemie come la peste e il colera.

Grazie all'azione antisettica della sostanza contenuta all’interno degli spicchi, la pianta ebbe largo uso anche durante i conflitti mondiali, tant’è vero che venne soprannominata penicillina russa.

Come spesso accade, in Sicilia si è sviluppata la coltivazione di varianti isolane della pianta, come l’aglio bianco della Collina degli Iblei e l’aglio rosso di Nubia.

Entrambe le specialità hanno un sapore deciso e inconfondibile, oltre a conservare tutte le proprietà dell’aglio ‘’classico’’. Il consumo di questo tesoro della natura contribuisce alla prevenzione dell’arteriosclerosi, dei disturbi intestinali ed è anche un alimento dalle proprietà antiossidanti e antitrombotiche.

In aggiunta, mangiare l’aglio crudo aiuta a combattere l’influenza e a innalzare le difese immunitarie. L'effetto benefico sul corpo umano deriva dall’allicina, dalle vitamine e dai sali minerali contenuti nel nucleo dei singoli spicchi.

Forse è per le sue infinite proprietà che i siciliani utilizzano l’aglio in numerose ricette tradizionali isolane, come il pesto alla trapanese o il cous cous di pesce.

L'aglio rosso di Nubia è già presidio Slow Food, ma ultimamente è nata anche la produzione di un'altra tipologia alle pendici dell'Etna. Spinto dall'importanza della pianta nella tradizione popolare, un catanese sta lavorando alla creazione di una filiera per la coltivazione dell'aglio di Bronte.

Qualunque sia la varietà della famosa pianta bulbosa, l’impiego nell’alimentazione non è l’unico motivo per cui i siciliani amano l’aglio.

Così come per le antiche civiltà, anche nell’isola la pianta è stata utilizzata per diverso tempo contro il malocchio. Molte famiglie erano solite appendere alla porta della propria abitazione una corona d'aglio per assicurarsi protezione.

Da ciò deriva il fatto che esistessero anche dei venditori ‘’porta a porta’’, i quali commercializzavano delle trecce con diversi bulbi. Oltre a ciò, l'aglio è il protagonista anche di un proverbio siciliano: Ci voli l’agghiu pi li vicini.

Questo perché i bulbi, se appesi alla porta di casa, non hanno solo il potere di allontanare il malocchio, ma anche di tenere a distanza i vicini eccessivamente curiosi o fastidiosi.

L'elenco dei motivi per cui i siciliani amano l'aglio è lungo, anche se il numero di ragioni non supera quello elencato da Plinio il Vecchio nella sua opera ‘’Historia Naturalis’’. In questo testo ci sono ben 23 utilizzi diversi dell'aglio, dalla cura contro l'epilessia all'antidoto per il veleno di scorpione.

Considerando il grande valore di questo bulbo antichissimo, l'aglio rimarrà sulle tavole dei siciliani per molto tempo.
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