STORIA E TRADIZIONI
Pasqua insolita a Marsala: la processione del Giovedì Santo "cambia" chiesa, i motivi
Quest’anno c’è una grossa novità. Lo storico evento tanto atteso inizia da un edificio di culto recentemente riaperto al pubblico dopo ben 82 anni. Quale

Un momento della processione del Giovedì Santo a Marsala (foto di Salvatore Sinatra)
Si tratta di uno degli eventi più attesi della Settimana Santa in Sicilia, che richiama un vastissimo pubblico proveniente dall’intera provincia, ma anche da tutta la Sicilia oltre che turisti da tutta Italia, compresi fotografi e videomaker consapevoli della suggestione offerta dalla spettacolare, caratteristica e mistica rappresentazione.
In città la commemorazione della Passione, Morte e poi Resurrezione di Gesù viene riproposta attraverso tradizionali forme di teatralizzazione da cui emerge prepotente il contenuto umano dell'evento, che trasforma le vie del centro in un variopinto palcoscenico di scenografie del dolore in cui si mescolano sacro e profano ed emerge la dimensione artistica e quella religiosa.
Il Giovedì Santo di ogni anno la processione, che rappresenta gli eventi legati alla Passione del Cristo, partendo dalla ultima cena fino all'ascesa al Calvario, conquista le emozioni della collettività.
Quest’anno c’è una grossa novità: la stessa, infatti, non partirà dalla Chiesa di Sant'Anna, ma dalla Chiesa del Carmine, nella piazza omonima, recentemente riaperta al pubblico come luogo di culto dopo ben 82 anni.
La decisione è stata necessaria a causa dei lavori di restauro previsti dal PNRR per il FEC (Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno), che in città stanno interessando la Chiesa di Sant’Anna, ma anche la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di San Pietro, in via XI Maggio, e quella dell’Itria.
Alla chiesa di Sant’Anna i lavori saranno di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza, e dovranno terminare entro il mese di dicembre di quest'anno.
Il cambio di sede per l’uscita della processione rappresenta sicuramente un momento inedito per Marsala, anche se Don Giacomo Marino, parroco della Chiesa di Sant’Anna, evidenzia che non si tratta della prima volta in assoluto, perché in passato almeno un paio di volte la Sacra Rappresentazione si è snodata da altri luoghi: dal teatrino dei locali parrocchiali, sempre in via XIX luglio, e dalla Chiesa della Catena.
Gli interventi programmati con il FEC rientrano in un più ampio piano di recupero del patrimonio storico-artistico italiano, e in questo caso della città, volto a preservare e valorizzare i luoghi di culto che da secoli rappresentano punti di riferimento per la comunità.
Il cambiamento legato alla processione viene avvertito comunque come storico, e regalerà ai fedeli un'uscita totalmente diversa da piazza Carmine.
E, chiaramente, non cambierà solo il punto di partenza ma anche l’itinerario, così come è cambiata la sede utilizzata per le prove, ossia Villa Damiani, recentemente ristrutturata, per l’indisponibilità di Sant’Anna.
La processione del Giovedì Santo di Marsala è una delle più antiche e suggestive della Sicilia. Rappresenta i vari momenti della Passione di Cristo, interpretati da attori in costume d'epoca che rappresentano i personaggi evangelici.
Ogni anno il corteo attraversa le vie della città in un clima di intensa spiritualità e raccoglimento, accompagnato dal suono delle marce funebri eseguite dalle bande musicali. Direttore artistico, anche quest’anno, ne sarà Andrea Russo.
Attesi, come sempre, gli atti più significativi che rappresentano le varie fasi del dramma di Cristo: Gesù con gli apostoli, la condanna di Gesù, Gesù davanti a Erode, Gesù dinanzi a Pilato, Gesù con la croce e la morte di Gesù. La Confraternita di Sant’Anna già dal 10 marzo ha avviato le iscrizioni per partecipare alla Sacra Rappresentazione, il cui termine ultimo sarà il 4 aprile.
La Chiesa del Carmine, nuova casa dei figuranti della processione, dunque, il 30 gennaio scorso, dopo 82 anni è tornata a essere un luogo di culto, con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, Monsignor Angelo Giurdanella.
Prima era stata sede della biblioteca comunale, poi dell'archivio Storico del Comune. La chiesa originariamente faceva parte di un complesso conventuale edificato dai frati provenienti dal Monte Carmelo di Palestina, quasi certamente tra il secolo XIII e il secolo XIV.
Nel ‘500 venne edificata la sua torre campanaria a base ottagonale, e nel 1650 venne costruito il portico antistante la facciata con un secondo ordine murato e finestrato.
Contemporaneamente il suo impianto venne ridisegnato a navata unica. Durante lavori di consolidamento effettuati nel 1745 si verificò il crollo del campanile, che per tale motivo venne ricostruito ex novo su progetto dell’architetto Giovanni Biagio Amico che ne conservò l’impianto originale e le antiche proporzioni adattandolo al gusto tardo barocco dell’epoca.
L’11 maggio 1943 la chiesa venne bombardata durante il secondo conflitto mondiale e solo successivamente monsignor Andrea Linares, arciprete della Chiesa madre, ne fece ricostruire il tetto.
Nel 1979 venne adibita a biblioteca e archivio storico comunale. Al suo interno adesso, ogni giorno, dal lunedì al sabato, viene celebrata la Santa messa alle ore 7,30. E tra meno di un mese sarà palcoscenico iniziale di uno tra gli eventi più commoventi e sentiti da un pubblico di adulti e giovanissimi.
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