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Orto Botanico a rischio: "pericoloso stato di abbandono"

Il deputato del Pd all'Ars, Fabrizio Ferrandelli, lancia un allarme: troppe poche le risorse per evitare il lento abbandono dell'Orto Botanico di Palermo

Balarm
La redazione
  • 22 febbraio 2013

L’ennesimo allarme decadenza, lanciato non senza stupore, riguarda una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane, un museo a cielo aperto invidiato da tutta Europa per l’incredibile varietà e rarità di specie vegetali presenti: l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo, vanto e prestigio della Sicilia è a rischio, complici i tagli alle sovvenzioni che ne impediscono un’adeguata manutenzione ed il controllo.

L'allarme è lanciato dal deputato del Pd all'Ars, Fabrizio Ferrandelli che ha presentato un’interrogazione parlamentare all'Ars dove si chiede quali siano le iniziative che il governo regionale intende portare avanti per impedire lo sfacelo.

«La mancanza di fondi, sia ministeriali che locali, - spiega Ferrandelli - ha via via portato alla riduzione dell'organico operante nel Giardino ridotto a soli sei dipendenti mentre le operazioni colturali di manutenzione del patrimonio botanico sono affidate a 22-25 giardinieri assunti a tempo determinato, con scadenza annuale, a cui sembra preclusa ogni forma di stabilizzazione. Inoltre a causa della riduzione delle risorse finanziarie erogate dall'Università degli Studi di Palermo il monte giornate lavorative dei giardinieri, che fino allo scorso anno si attestava a 179 giornate, grazie al contributo di cui, nell’anno in corso si ridurrà a 101».

L’Orto Botanico vanta un’attività di oltre duecento anni che ha consentito tra l’altro lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie vegetali, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali. La peculiarità di questo Orto è rappresentata, infatti, dalla grande ricchezza di specie ospitate e dalla monumentalità di alcune di esse: le favorevoli condizioni climatiche di Palermo ne fanno, infatti, un luogo ricco di espressioni di flore diverse.

«Tutelare l'Orto Botanico di Palermo significa difendere un bene culturale di valenza storica e scientifica che è stato negli anni anche volano economico per lo sviluppo del nostro territorio. Mi spiace notare oggi le condizioni di precarietà in cui versa. L’Orto botanico di Palermo - precisa Ferrandelli - rappresenta un bene di inestimabile valore storico, scientifico, culturale e monumentale non soltanto per la nostra città, ma per tutta la regione. Ha svolto negli anni un ruolo sostanziale nell’introduzione e successiva diffusione di colture (basti pensare al nespolo del Giappone o al mandarino). Al ruolo di memoria storico-scientifica si aggiunge poi anche quello di servizio alla collettività, con la fruizione pubblica e l'organizzazione di attività collaterali quali convegni, mostre e fiere-mercato»

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