TEATRO
"Nella giungla delle città", il dramma di Bertold Brecht al teatro Libero di Palermo
Debutta al teatro Libero di Palermo "Nella giungla delle città" di Bertold Brecht, nel progetto firmato da Lia Chiappara. Sul palco le contrapposizioni dell'esistenza
Una scena dello spettacolo "Nella giungla delle città" al teatro Libero di Palermo
Semplice, ma allo stesso tempo complesso: come le esistenze messe in gioco, come i personaggi e le contrapposizioni dei temi più importanti di ogni esistenza. Non a caso lo stesso titolo di "Nella giungla delle città" è un ossimoro, con quello stridente contrasto tra due termini opposti.
Il dramma fu composto da Bertold Brecht tra il 1921 e il 1923 e debutta, con un progetto firmato da Lia Chiappara, sul palco del teatro Libero giovedì 17 gennaio alle ore 21.15 (in replica venerdì 18 e sabato 19 gennaio, allo stesso orario). Il biglietto ha un costo intero di 15 euro, che diventano 10 euro per gli under 25. Gli interpreti sono Viola Carinci, Santi Cicardo, Matteo Contino, Luciano Falletta, Luigi Maria Rausa, Enrica Volponi; a curare le scene, Alessandro Di Giugno.
Ambientata a Chicago nel 1912, l'opera di Brecht porta in scena il conflitto tra due personaggi: Shlink, ricco malese imprenditore di legnami, e Garga, povero immigrato ai margini della società. Non tormentatevi il cervello per scoprire i motivi di questa lotta: con queste parole lo stesso autore ha introdotto il proprio testo. Ciò che conta, dunque, sono le esistenze dei protagonisti, le poste umane in gioco, il modo in cui i soggetti interagiscono.
Sfondo per tutto questo è una "giungla" urbana, in cui l'uomo smarrisce la propria vera identità, una realtà descritta in modo preciso e lineare. I due protagonisti hanno personalità ambigue, che non è facile definire, in cui a spiccare sono le differenze caratteriali: il fulcro risiede in quella lotta spietata, dalle ragioni totalmnete ignote, a tratti metafisica, ma in grado di coinvolgere e rendere dipendenti i soggetti coinvolti.
Nella giungla delle città è un dramma senza tempo, espressione di una tragedia universale che si incarna nelle contrapposizioni evidenti nel testo, tra vita e morte, eros e thanatos, gioventù e vecchiaia, natura e cultura, sublimazione e perdizione.
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