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La voce dell'istanza di chi osa e spera. Buona estate

Non soltanto un desiderio, quello di riappropriazione degli spazi a Palermo, ma pura istanza civica di una giovane generazione. Forse è da lì che occorre ripartire?

  • 4 agosto 2013

Palermo mi appare come una città irredimibile. Dalle nostre parti accadono ogni giorno fatti che ci rievocano l'assunto sciasciano. Non tutti ricordano tuttavia, non saremmo i maestri del lamento che siamo, che il celebre scrittore siciliano aggiunse: Ma comunque bisogna continuare a lottare, a pensare, ad agire come se non lo fosse.

Infine è sopraggiunta l'afa, che altrettanto storicamente rende labili i movimenti. Eppure, non tutte le menti si abbandonano, e c'è addirittura chi lotta pensa e agisce. Sotto la coltre di sabbia svettano scintille di fuoco che alla rabbia di una piazza stuprata reagiscono mobilitandosi. Senza nessuna costrizione o connotazione, liberamente. Oltre le ringhiere che impediscono la vista del mare, al di là dell'unico fazzoletto usato di spiaggia mondelliana, esistono teli distesi a Vergine Maria, disposti simbolicamente per un'iniziativa di sensibilizzazione.

Sotto, oltre, al di là. Non è soltanto un desiderio, quello di riappropriazione degli spazi della città, ma è pura istanza civica. E allora forse è da lì che occorre ripartire? Occorre forse considerarla questa giovane generazione calpestata, che non si adegua a luoghi comuni, cliché, stereotipi, immobilismo, malaffare, corruzione, collusione e quant'altro?

Che Cultura puo' proclamarsi senza coscienza? Il raccordo tra l'Amministrazione e la cittadinanza, forse, dovrebbe vertere di più sull'ascolto di quest'ultima da parte della prima. Non è impossibile: in queste ore, è stata applicata un'operazione congiunta di vigili, carabinieri, polizia e Guardia di finanza, su piazza San Domenico e vie limitrofe: sono stati sanzionati ambulanti e parcheggiatori per un totale di 16mila euro.

L'altro giorno hanno tagliato le ruote della macchina a Rossella Puccio, una cronista del Giornale di Sicilia. Rossella è giovane, sveglia, attenta. Lo sdegno di questa stessa voce che l'ha accompagnata in queste ore convulse, non l'ha lasciata un attimo: Grazie ancora per il sostegno, fondamentale credetemi, non so che cosa avrei fatto senza. In questi giorni non solo ho dovuto gestire la rabbia per una violazione tanto assurda, la preoccupazione per la mia famiglia, ma anche l'amarezza di 'scontrarmi' contro il silenzio di un intero quartiere. Ieri alcuni condomini del palazzo dei miei genitori mi hanno salutato appena. (...) Considerare che 8000 cittadini aderiscono ad un gruppo su Facebook che si descrive come intento a operare una "lotta pacifica contro i posteggiatori abusivi", non significa trascurare che esistono piaghe più profonde (il gruppo ha promosso una raccolta fondi per ricomprare le ruote della macchina a Rossella Puccio).

Da questo punto di vista, non è forse una voce della città? Che pare dire "lottiamo pensiamo agiamo" contro le degenerazioni? Non è la stessa voce capitale del Pride più a Sud d'Europa, non è la stessa giovane voce che, nonostante tutto, si reinventa senza garanzie per il futuro e prova ad inventare, a creare, ad inventarsi, a crearsi? Lo diceva Berlinguer, che se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia. Lo scriveva Pasolini, siamo stanchi di diventare giovani seri o contenti per forza, o criminali, o nevrotici. Vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così senza sogni.

Spesso lo sdegno per i discorsi retorici sono un'alibi melliflua di chi è troppo mediocre per lottare pensare agire nonostante tutto. Buona estate ai lettori di Balarm.

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