MUSICA
G.B.H., la "storia del punk" sbarca a Palermo
Se il pubblico dell’indie rock in fin dei conti può dirsi ben soddisfatto da questa estate palermitana, avendo avuto sui palchi da Devendra Banhart ai Deus passando per One Dimensional Man, l’altrettanto nutrito e vivace seguito del punk può ritenersi rimasto a bocca asciutta dall’esibizione dei Queers al Beer N’Bones festival del 20 giugno scorso al centro sociale Ex Carcere di Palermo. A compensare questo vuoto arriva la Ugly Bastards in collaborazione con lo Zsa Zsa Mon Amour di via Angelitti 32 (piazza Campolo a Palermo), il locale che ospiterà venerdì 14 ottobre (ore 21.30, ingresso 8 euro), niente poco di meno che i G.B.H., gruppo seminale nella storia dell’hardcore punk britannico. Occorrerà spendere due parole su questa band di Birmingham, Inghilterra, che dall’81 in poi definì i confini del punk portandolo a nuovi suoni che finiranno per caratterizzare il decennio. Infatti quell’anno i (Charged) G.B.H. (l’acronimo sta per “Grievous Bodily Harm”, cioè lesioni personali gravi, il “charged” servì per distinguerli da una band omonima), capitanati dal cantante Colin Abrahall ed il chitarrista Jock Blith danno alle stampe l’album “Leather, Bristles, Studs and Acne” (1981) che portò una sferzata di violenza sonora fino allora sperimentata solo dai loro compagni d’etichetta Discharge, comunque più cupi e minimalisti, che li allontanò anche dagli Exploited, più grezzi e stradaioli.
Possiamo concludere invitando tutti quelli che pensavano che i G.B.H. sopravvivessero ormai soltanto nelle magliettine stinte e le toppe sdrucite dei punk più nostalgici della scena, a prendere atto di persona dello stato di salute di questi quattro veterani del punk. E possiamo affermare che i quattro di Birmingham, nonostante le molte primavere dietro le spalle, non mancheranno di “lesionare gravemente” i timpani di tutti quelli che per ragioni anagrafiche, non hanno potuto sentire che un eco della di quella deflagrazione sonora che fu l’hardcore inglese degli anni ’80.
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