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Ferrandelli attacca gli "amici" del Montevergini

Fabrizio Ferrandelli non ci sta e attacca la "cricca" della cultura: «Sempre le stesse facce che prima erano con Orlando e poi sono passate con Cammarata»

Balarm
La redazione
  • 5 aprile 2012

Fabrizio Ferrandelli non partecipa e fa sapere perché: il candidato sindaco ha deciso di non prendere parte all’incontro “Niente cultura, niente sviluppo”, previsto per giovedì 5 aprile alle 16 al teatro Nuovo Montevergini, promosso da artisti e operatori culturali diversi per formazione ed estrazione politica.

La cultura è diventata argomento fondamentale di tutte le campagne, in vista di un appuntamento elettorale che si fa sempre più vicino; e Ferrandelli attacca quella che definisce una “cricca”: «Sempre le stesse facce che prima erano con Orlando e poi sono passate con Cammarata. Oggi questi “amici” tentano di riciclarsi ancora una volta organizzando un incontro al Montevergini». E aggiunge: «La cultura deve diffondersi attraverso bandi e finanziamenti trasparenti, deve offrire luoghi e occasioni a chi davvero ne ha il merito e non soltanto ad un ristretto gruppo di amici. Gli stessi amici che si sono impadroniti del Festino, trasformando in un "festino" da spartirsi ogni anno, che hanno goduto di aiuti, strutture e finanziamenti che ad altri sono stati negati senza neanche una spiegazione».

Un’intervento, quello di Ferrandelli, dai toni molto risoluti, che si ricollega ad un rilancio culturale che vorrebbe piuttosto far passare attraverso altri luoghi, come i Cantieri Culturali alla Zisa: «In questi anni di palude culturale – ha aggiunto - il Teatro Montevergini ha rappresentato comunque un punto di riferimento importante per la Città ed ha ospitato eventi e incontri di primo piano». E ha continuato: «Ma negli stessi anni, mentre il resto delle strutture arrancavano o affondavano, il Montevergini ha goduto di un trattamento fin troppo particolare. E nel 2008, mentre qualcuno giocava a tennis e qualcun altro stava comodamente seduto nella sua segreteria dorata alla Camera, io ero in mezzo ai palermitani, ero con gli operatori culturali della città ad occupare i Cantieri della Zisa. E’ da lì che dobbiamo ripartire, voglio confrontarmi con chi in questi anni ha difeso la cultura in Città, con gli operatori del Biondo e del Massimo, con i tanti ‘coraggiosi’ che hanno resistito investendo di tasca loro. Dobbiamo fare rinascere quei Cantieri che sono stati un simbolo di speranza, ma chi finora ha governato non ha saputo dare continuità a quell’esperienza».

In una giornata densa di dichiarazioni arriva anche una presa di posizione dal movimento “Un’altra storia”, che sceglie di sostenere Leoluca Orlando come sindaco di Palermo e attraverso una nota riprende l’argomento primarie, parlando di «diverse modalità di cattura del consenso, sulla base dello scambio, delle clientele, dei ricatti».

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