ARTE E ARCHITETTURA
Duilio Cambellotti, lo “spirito” del dramma classico
Nell’aprile del 1914 la rappresentazione dell’Agamennone di Eschilo al teatro greco di Siracusa inaugura una nuova “stagione di vita” per l’antico monumento: l’evento segna infatti l’avvio di una vera tradizione, quella appunto dei Cicli di Spettacoli Classici, che ancora oggi è manifestazione di grande richiamo turistico per il capoluogo siciliano. Sebbene all’epoca non abbia ancora visitato Siracusa, Duilio Cambellotti (1876-1960) è l’ideatore della scenografia adottata. Un bozzetto di scena è pertanto il punto di partenza dell’intensa attività svolta dell’artista romano per il teatro classico siracusano nell’arco di oltre un trentennio, decenni di passione e impegno, arte e innovazione, documentati dalla ricca mostra “Artista di Dioniso. Duilio Cambellotti e il Teatro greco di Siracusa (1914-1948)”, in corso fino al 25 settembre alla Galleria degli Specchi del Teatro Politeama Garibaldi di Palermo (dal lunedì al sabato h. 9/13 e 16/20, domenica e festivi h. 9/13), ideata e organizzata da Monica Centanni con materiali provenienti dagli Archivi della Fondazione Inda di Siracusa e dall’Archivio Cambellotti di Roma.
Lo stile di Cambellotti si alleggerisce e le sue scenografie si presentano progressivamente più astratte e sempre più evocatrici dello “spirito” del teatro classico, rinunciando perfino, a partire dal ’30, alla resa della materia “antica” attraverso gesso e cartapesta, e raggiungendo particolare essenzialità a partire dal ‘33. Geniali, poi, le soluzioni a problemi di ordine tecnico, come la necessità di adattare un’unica struttura scenica di base a due o più tragedie, con relative ambientazioni, in programma per uno stesso Ciclo. Anche come costumista e illustratore dei manifesti, l’autore persegue obiettivi specifici: i costumi sono infatti ideati dall’artista in relazione al “tutto” della rappresentazione, con una certa attenzione all’elemento cromatico, e devono suggerire anche l’interiorità, “l’indole” del personaggio; nei cartelloni, infine, Cambellotti mira a condensare in pochi soggetti o elementi grafici i contenuti delle opere, e soprattutto ad introdurre lo spettatore ai “toni” del dramma.
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