Beatrice Monroy di scena al teatro Ditirammu

Storia di un’eroina e di un rifiuto storico imposto da una donna ad una società maschilista e al destino verso cui incorreva: Beatrice Monroy arriva domenica 27 novembre al Teatro Ditirammu, alle ore 21.15, per raccontare con "Una cosa chiamata ragazza" la vicenda di Franca Viola; insieme a lei, sul palco Serena Rispoli ripercorre, tra musica e parole, le decisioni della ragazza che nel 1965 la portarono a denunciare il proprio rapitore: in quegli anni era d’uso la strategia del rapimento per aver imposto un matrimonio che altrimenti non avrebbero accettato.

Franca Viola decide di denunciare il sequestratore che così finisce in galera, diventando così un’eroina popolare e passando alla storia come la prima donna che ebbe il coraggio di opporsi ad un sistema bigotto e dando ad altre ragazze la forza di ribellarsi a un destino imposto. Ripercorrendo tappa dopo tappa gli eventi di quei giorni, Beatrice Monroy - accompagnata dalle canzoni d'epoca, interpretate da Serena Rispoli - a tanti decenni di distanza e con la consapevolezza attuale, racconta una storia che adesso appare in una luce diversa, forse meno eroica di come sembrò allora ma certo in prospettiva: la vicenda è specchio di una terra nella quale, negli anni ’60, cominciavano ad affondare le prime radici di una lenta ma fondamentale rivoluzione sociale.

«Studiare il caso Viola mi ha fatto capir tanto del presente - sottolinea Beatrice Monroy - ad esempio come i media usino e trasformino i personaggi, mentre poi quelli, lontano dai riflettori, abbiano tutta un'altra vita». Lo spettacolo, che rientra nella rassegna teatrale “L'energia dell'errore”, affidata alla direzione artistica di Gigi Borruso, nell'ambito di Ferakalsa, ha il costo di ingresso di 12 euro per il biglietto intero, 10 euro, quello ridotto per studenti e over 60. Per informazioni e prenotazioni si può contattare il numero 091.6177865.