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“Agata”: due destini scritti nello stesso nome

  • 17 aprile 2004

Il destino scritto in un solo nome, Agata, che unisce due donne: madre e figlia sconvolte da una vicenda di squallore e sesso che le spinge a parlare ed analizzare ogni cosa, senza mai incontrarsi né fisicamente né spiritualmente. È l’incontro di due monologhi, “Agata”, il testo teatrale di quasi un’ora scritto, diretto ed interpretato da Maria Teresa De Sanctis che andrà in scena alle 21.30 del 17 aprile, alle 19 di domenica 18 ed alle 21.30 del 19 aprile ai Candelai (nell’omonima via) di Palermo. «E’ una storia che ho scritto l’anno scorso prendendo spunto da un fatto di cronaca orrendo che avevo letto su un giornale - racconta la regista che ha alle spalle diverse esperienze teatrali e lo spettacolo “Anime belle” presentato a palazzo Pantelleria per UrbanZonaArte - Una donna, una certa Iolanda dello Zen aveva messo in palio la figlia e un vassoio di cannoli per non so che gara. Mi è balenata allora l’idea di analizzare i sentimenti più oscuri della maternità».

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Il testo racconta attraverso i monologhi delle due donne sulla scena una squallida vicenda di sesso, dove la madre per tentare di tenersi stretto il suo amante arriva anche a concedergli di stare con la figlia. L’unica via di fuga per la ragazza, allora, sarà quella di scegliere di allontanarsi e andare incontro ad un altro destino, ignoto, ma lontano dalla madre. Accanto alla madre (Maria Teresa De Sanctis) stravolta per quello che ha inflitto alla figlia, interpretata da Emanuela D’Antoni, mancherà la danzatrice Donatella De Sanctis perché infortunata. «Cercavo un nome tipico siciliano per le mie protagoniste, ma Rosalia mi sembrava troppo dolce, così ho optato per il suono più duro di Agata – racconta Maria Teresa De Sanctis – La scelta di un solo nome per le due donne deriva dalla necessità di rendere evidente che si tratta della stessa storia, ma raccontata da due punti di vista diversi e lontani. Infatti non ho scelto il dialogo, ma il monologo».

Accanto al flash sul mondo della cronaca fatta di orrori quotidiani consumati tra le mura domestiche, il testo teatrale affonda radici profonde fino a toccare il mito della leggenda di Demetra e Kore, la fanciulla che viene rapita da Ade, il re degli inferi. Lasciata Palermo, la prossima tappa per “Agata” sarà Roma, dove dal 7 al 9 maggio, lo spettacolo parteciperà in versione ridotta alla rassegna “Schegge d’autore”, dedicata ai corti teatrali ed organizzata dal Sindacato nazionale autori drammatici (Snad). «Per la rassegna abbiamo sforbiciato una ventina di minuti di testo – continua Maria Teresa De Sanctis – come quando abbiamo debuttato con lo spettacolo al Ditirammu, ma la versione definitiva è quella che proponiamo ai Candelai. Mi dispiace che mia sorella Donatella si sia fatta male e non possa danzare. L’elemento del ballo, infatti, per me è fondamentale come elemento narrativo a tutti gli effetti». Le musiche sono di David Darling, le scene ed i costumi della stessa Maria Teresa De Sanctis. L’ingresso costa 6 euro, ma è gratuito per i soci dei Candelai.

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