CULTURA
Le mille vite di villa Di Napoli: dai reali alla Soprintendenza, sperando non diventi ufficio
Era della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana che però non può mantenerla: passa nelle mani della Soprintendenza (che già ha diversi luoghi, compreso villino Ida Basile)
Villa Napoli "o Di Napoli" a Palermo (foto di Titi Rossano)
Nella speranza che possa restare davvero aperta ai cittadini e ai turisti, dalla Fondazione assicurano che la villa seicentesca ospiterà concerti e manifestazioni culturali.
La Sovrintendenza intanto si occupa della conservazione e della gestione del complesso monumentale: la villa, che si trova in via Michele Titone con un secondo accesso retrostante in via Francesco Speciale (fra corso Calatafimi e via Gaetano La Loggia), ha un aspetto imponente e una storia interessante.
Diversi I passaggi di proprietà della villa Di Napoli che prende il nome dal giurista Carlo Di Napoli che ne divenne proprietario nel 1730.
Fra i vari passaggi ricordiamo quello della famiglia Ventimiglia (nel 1505) che trasformò l'edificio in villa rinascimentale e strutturò il giardino "all'italiana".
Rimangono anche un piccolo gioiello d'epoca, la Cubola o piccola Cuba, un padiglione per il riposo del sovrano e degli ospiti, la facciata settentrionale - molto bella - con decori in stile barocco e la cappella intitolata a Santa Rosalia che reca bellissimi affreschi di Vito D'Anna.
Tutto intorno il giardino è ancora rigoglioso e, nei pressi della torre Alfaina, è strutturato come giardino "romantico" (o all'inglese).
Nel 1921 la famiglia Di Napoli cedette la villa allo Stato. Dopo vari ed impropri utilizzi, la acquisì la Regione Siciliana. Oggi l'augurio è che si possa trovare un accordo per ridare meritata e gioiosa vita a tutto il complesso.
La Sovrintendenza ai Beni culturali (che come anticipavamo risiede anche all'interno di Villino Ida) farà nel frattempo eseguire tutti i lavori necessari e urgenti per rimuovere i pericoli di rovina.
«La Foss non ha i mezzi per metterla in sicurezza – dice il Presidente Santoro – una volta eliminate le criticità il bene potrà essere restituito alla Foss e utilizzato come sedi di concerti ed altre manifestazioni culturali».
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