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Lasciano l'Isola per vivere di danza: il sogno di due studenti di Palermo diventa realtà

Sono giovanissimi, ma con la voglia di trovare un posto nel mondo della danza a costo anche di rinunciare alla propria città d'origine: la storia di Edith e Simone

Alice Marchese
Giornalista
  • 4 marzo 2025

Da Palermo due ballerini si lanciano verso nuove realtà europee e internazionali con un sogno tra le mani. Sono Edith Barone, 17 anni, e Simone Mormando, 18 anni, studenti del liceo coreutico Regina Margherita e allievi del maestro Marcello Carini e dello staff Ensemble Company 2.0 Asd.

Sono giovanissimi, ma con la voglia di trovare un posto nel mondo della danza a costo anche di rinunciare alla propria città d'origine e di conseguenza alla propria vita di tutti i giorni.

«Per noi è un'emozione immensa sapere che questi due ragazzi si fanno strada in altri posti che sia in Europa e all’estero - lo racconta emozionatissimo il coreografo e maestro Marcello Carini -. Ovviamente sono tante i fattori che giocano sulla loro futura carriera.

Fa tanto sia il lavoro e la dedizione quotidiana, ma anche la famiglia è essenziale sia affettivamente che economiamente. Ammiro molto il sacrificio fatto dai genitori dei miei ragazzi nel rinunciare alla loro presenza e nel supportarli, sia economicamente che emotivamente, per esaudire i loro sogni di artisti della danza.
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Si può dire che il maestro confeziona l’opportunità, mentre la famiglia si prende la responsabilità del futuro. Ogni anno si aprono nuove prospettive verso l’estero per i giovani danzatori e danzatrici di Palermo. È sempre bello aiutare i più giovani a trovare la strada del professionismo.

Se il giovane danzatore decide di lavorare con qualità e impegno, possono davvero aprirsi prospettive nazionali e internazionali, partendo sempre dal l'idea base che ognuno di loro è diverso, così come il percorso che lo porterà a realizzare i propri obiettivi».

Edith Barone dovrà scegliere se trascorrere due anni alla Junior Ballet de Barcelona, in Spagna, oppure valutare l’offerta de Institut za umetničku igru di Belgrado in Serbia.

«Nel primo caso - spiega la giovane danzatrice - avrei l'opportunità di iniziare un percorso di perfezionamento e di crescita professionale per diventare una giovane ballerina professionista della compagnia Ballet de Barcellona.

La seconda possibilità è una vera e propria università della danza, con un triennio di studio e un tirocinio, che potrebbe portarmi a danzare anche al Teatro Nazionale di Belgrado».

Sempre dalla Spagna arriva la chiamata per Simone Mormando selezionato dal Ballet de Catalunya di Barcellona. «È un anno accademico - spiega Simone - in cui si alterneranno momenti di studio accademico a momenti di crescita in palcoscenico.

Per esempio, nel prossimo dicembre, sarò in scena con "Lo schiaccianoci". Alla fine dell'anno, se riuscirò a superare l'esame di fine corso, potrò trascorrere lì un altro anno e, magari, in un futuro non troppo lontano, entrare a tutti gli effetti nella compagnia. Sarebbe il mio sogno».

Due personalità diverse, ma che insieme creano coreografie eccezionali: «Osservandoli ho notato sin da subito le loro differenze, ma quando sono sullo stesso palco queste diventano punti di forza e di bellezza - conclude il maestro -. Sono due opposti che si incastrano dando vita a una figura perfetta, così ho pensato a un pezzo fatto apposta per loro che abbiamo portato a Ferrara».
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