STORIA E TRADIZIONI
Il Bambinello (nascosto) della Gancia: il rito per l'Epifania nel centro storico di Palermo
La statua miracolosa è oggetto ancora oggi di grande devozione nel quartiere della Kalsa. Arrivata per mare, anticamente veniva nascosta nelle case dei fedeli
Bambinello alla Gancia
La piccola statua del Bambinello, arrivata – si dice – per mare e solitamente custodita nella chiesa Santa Maria degli Angeli in via Alloro, viene posta su un artistico fercolo settecentesco, esce dalla chiesa alle ore 17.30 per far ritorno intorno alle 20.30.
La chiesa - conosciuta anche con il nome di chiesa della Gancia - è oggi incastonata tra gli edifici dell’antico quartiere della Kalsa, a pochi passi dal porto; fu costruita nel 1485 da alcuni frati francescani che avevano ottenuto dal Pontefice l'autorizzazione per poter realizzare una “gancia”, ovvero un ricovero per gli ammalati.
Alcuni secoli fa, il servizio in Terrasanta era appannaggio esclusivo dei francescani. Narra la leggenda che il francescano Fra Mamiliano da Palermo, dopo aver vissuto per un lungo periodo a Gerusalemme, maturò la decisione di tornare nella città natia, e volle portare con sé un’ immagine del Divin Bambino, una scultura in legno ricavata da un ulivo del Getsemani.
L'equipaggio, per alleggerire la nave, gettò in mare tutto il carico, persino la cassetta che conteneva la statuetta di legno. Il Bambinello tuttavia si salvò, perché le onde trasportarono il prezioso manufatto fino al porticciolo di Sant'Erasmo, dove alcuni pescatori avvistarono la cassa e cercarono di recuperarla.
Nonostante i numerosi tentativi, la piccola scatola di legno non si lasciava ripescare . Si formò presto una folla di curiosi e qualcuno pensò di chiamare i frati della Gancia.
Una volta arrivati i francescani, alcuni di questi religiosi scesero in acqua e riuscirono finalmente ad afferrare e a portare a riva la cassetta e il suo straordinario contenuto. Il Bambinello, liberato e acclamato dalla folla, venne portato in processione fino alla Chiesa della Gancia, dove la notte di Natale del 1729 venne benedetto e fu posto in una cappella vicino all' altare.
In breve tempo alla Kalsa si diffuse il culto e la devozione per questo piccolo Gesù, che veniva portato anche nelle case delle famiglie della zona, in caso di infermità. Nel periodo natalizio, un tempo, i ciaramiddara suonavano la "novena" e raccoglievano la "questua" (offerte) per la festa del Bambinello.
Il 28 dicembre poi, data in cui la chiesa cattolica ricorda la Festa dei Santi Innocenti - i bambini uccisi da Erode perché con essi morisse Gesù che i Magi avevano adorato - si svolgeva un particolare rito: una signora del quartiere, scelta ogni anno a sorte, nascondeva in casa propria, per tutto il giorno, la statua del Bambin Gesù e solo il giorno successivo il Bambinello ritornava in chiesa, dove si riprendeva a recitare la novena.
Nel giorno dell’Epifania ancora oggi – dopo la sospensione di qualche anno a causa del covid - la prodigiosa immagine del Bambin Gesù della Gancia, che è stato restaurato nel 2012, viene festeggiata con solennità e devozione, con processioni, canti e fuochi d'artificio da tutti gli abitanti della Kalsa e da tanti cittadini palermitani.
La solenne processione ha luogo sabato 6 gennaio, alle ore 17.30. Parte dal cortile della Gancia e poi segue il seguente itinerario: via Alloro, via Vetriera, via Spasimo, via Santa Teresa, via Niccolò Cervello, Cortile Pallone, Via Licoln, Porta Reale, piazza Kalsa, Via Torremuzza, via Alloro e rientro in chiesa.
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