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Ha la forma di una stella marina (o un uomo disteso): il paesino del dilemma è in Sicilia

Nota in tutto il mondo per le sue preziose ceramiche, la cittadina in provincia di Enna fu definita da Garibaldi come "il balcone della Sicilia". Vi raccontiamo la sua storia

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 4 marzo 2021

La cittadina di Centuripe vista dall'alto (foto di Pio Andrea Peri)

La Sicilia, si sa, è ricca di bellezze artistiche e paesaggistiche. Ogni angolo offre dettagli, sfaccettature, viuzze, panorami davvero incredibili, che meritano assolutamente di essere visti, contemplati, e perché no anche dipinti e fotografati.

Tra queste bellezze, ve n’è una davvero incredibile. Stiamo parlando di Centuripe, il paese dalle mille forme.

Centuripe, una piccola cittadina a circa 60 km da Enna, ha origini piuttosto antiche e pare sia stata fondata dai Siculi. Il nome Centuripe, probabilmente, risale alla colonizzazione greca di Kentoripa del IV sec. a.C., ma l’aspetto roccioso dei suoi luoghi fa risalire il nome al latino Centum Rupes, che significa "cento rupi".

Sotto la dominazione romana, la cittadina di Centuripe attraversò un periodo davvero fiorente sotto l’aspetto economico, ma anche culturale ed è stato un punto strategico sulla via di comunicazione tra la piana di Catania e le montagne dell'interno.
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È nota in tutto il mondo per le sue preziose ceramiche, ma non solo per questo. Infatti, Centuripe vanta un impianto cittadino del tutto particolare e vista dall’alto assume l’aspetto di una figura umana – a molti, infatti, sembra il corpo di un uomo disteso su un’altura verde con mani e braccia aperte – ad altri invece ricorda una stella marina.

L’impianto cittadino di Centuripe è posto in posizione elevata e difensiva su un sistema montuoso imponente, a circa 730 metri sul livello del mare, a metà tra le città di Catania ed Enna. Dalla cima è possibile godere di un panorama mozzafiato, dominato dall’Etna, le ampie vallate – la valle del Simeto, la valle del Salso e la Valle del Dittaino – e la piana di Catania fino ai Monti Erei e Nebrodi. Grazie alla sua posizione e al suo belvedere, Garibaldi la definì “il balcone di Sicilia”.

Il suo impianto urbano risale al Cinquecento ed è caratterizzato da pittoresche viuzze pensate per una viabilità esclusivamente animale. È suddiviso in settori trasversali con case a schiera a più piani, intersecati da strette strade, spesso a gradoni, che scendono verso la valle per l’accentuata pendenza delle aree rocciose su cui si trovano.

La planimetria dell’abitato ha un’impostazione a forma di stella a cinque punte tondeggianti oppure di rondine ad ali spiegate e segue perfettamente l’andamento orografico del sito.

Centuripe vanta bellezze paesaggistiche uniche dell’entroterra siciliano, ma anche importanti tracce archeologiche, quale segno di una lunga storia caratterizzata da svariate dominazioni. Lungo il corso del fiume Simeto, ad esempio, vi sono i resti di un ponte che ha conquistato i viaggiatori del Settecento.

Per quanto riguarda il vasto patrimonio di reperti archeologici, oggi, si trova per lo più disseminato in vari musei italiani ma anche all’estero, tra i reperti più suggestivi e degni di nota rimasti a Centuripe vi sono le Terme Romane, gli Augustali del I-II sec., due Tombe monumentali a torre, la Dogana – di cui è visibile soltanto il piano elevato – e il castello di Corradino.

Particolarmente importanti sono i reperti custoditi nel Museo archeologico Regionale di Centuripe.

Dunque, camminare tra le strette vie di Centuripe significa fare un salto indietro nel tempo e conoscerne il passato, ammirarla ed apprezzarla da molteplici punti di vista, rimanendo ammaliati dalla sua particola forma.
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