ARTE E ARCHITETTURA
Ha 12 stanze, (ben) 10 sono salotti: la magnifica dimora nel cuore della Sicilia
Rimasta chiusa per parecchi anni ed è stata poi riaperta al pubblico. Il proprietario ha un sogno: tenerla aperta in modo permanente per eventi culturali
Palazzo Errante-Parrino a Castelvetrano
Si tratta di palazzo Errante Parrino, in via Agesilao Milano, una Casa Museo che il suo unico proprietario, Antonio Errante Parrino, ha deciso di aprire al pubblico per eventi culturali di varia natura.
Già nell’autunno scorso, per le Giornate FAI, è stata promossa un’attività con il gruppo locale del Fondo Ambiente Italiano, che ha riscosso notevole successo, anche per aver raggiunto l’obiettivo di far conoscere in modo più diffuso la stessa suggestiva figura di Pardo.
Sono stati coinvolti anche gli alunni del Liceo Classico "G. Pantaleo" che, in qualità di apprendisti ciceroni, hanno illustrato i monumenti e le opere ai tanti visitatori che ne hanno fatto richiesta.
«Ho ereditato questa casa che apparteneva al mio bisnonno, che l’ha costruita nella prima metà dell’800 e che poi è passata in eredità di figlio in figlio – dice Antonio Errante Parrino, che adesso è unico proprietario, e che vive a Palermo -.
Questa casa è rimasta chiusa per parecchi anni ed è stata poi riaperta al pubblico perché mi sono riavvicinato alla città, mentre prima, anche per questioni di lavoro, venivo più raramente.
Il mio sogno è aprirla in modo costante a eventi culturali in senso lato, perché so che si presta al meglio a questa modalità, anche grazie agli arredi originali dell’epoca. Castelvetrano vanta la presenza del maestro Pisani, scultore della fine dell’800, e i mobili sono stati fatti tutti da lui e sono di un certo pregio».
Per Antonio Errante Parrino l’aspetto culturale è fondamentale affinché questo luogo torni a essere popolato e a vivere, e per questo vuole organizzare a breve una mostra sul ricamo che resterà aperte per tutto il periodo natalizio.
«Poco tempo fa ho dato vita a un momento di condivisione legato al ricordo di una mia zia che scriveva poesie, ma in generale vorrei dare, nel mio piccolo, un contributo alla cultura di questa città, in cui spesso avverto sfiducia in quest’ambito che invece è vitale per ogni comunità; e Castelvetrano è ben capace di produrne, visto il gran numero di associazioni culturali presenti, con le quali vorrei portare avanti un dialogo.
Vorrei aprire la casa al pubblico e a fine primavera scorsa ho realizzato un evento abbastanza apprezzato sul Gattopardo, con la partecipazione di attori modicani professionisti».
La Casa Museo è composta da dodici stanze di cui dieci salotti tutti in sequenza e solo due camere agli antipodi. «Mi sembrava davvero uno spreco tenerla chiusa, e pensandoci su quest’iniziativa è sorta gradatamente. Già di suo era stata abitata poco, perché i miei nonni erano stati qui soprattutto nella vecchiaia».
La città di Castelvetrano, con il suo centro storico ricco di bellezze, grazie anche al sistema delle piazze che nelle occasioni di grande promozione accoglie numerosi visitatori, è piena di siti di prestigio in cui si può fare cultura e parlare di tradizioni locali; in cui respirare l’atmosfera dei tempi lontani e valorizzare persone e luoghi del posto.
Al Palazzo Errante Parrino poche settimane fa è stato organizzato un interessante pomeriggio dedicato all’incontro con l’attore Carmelo Gugliotta che ha raccontato le sue antiche storie di Sicilia, condivise con la sezione locale della Fildis: "Cuntu ca ti cuntu", è stato un vero viaggio nella cultura isolana alla scoperta di racconti e aneddoti siciliani.
Per le Giornate FAI d’Autunno 2023 la partecipazione di visitatori è stata notevole: non solo italiani ma anche stranieri. Il tema scelto, relativo alle ‘opere pubbliche’ realizzate dal pittore Pardo e conservate, appunto, in importanti sedi storiche dell’immediato centro della Palmosa Civitas, ha suscitato particolare interesse e l’apertura al pubblico della casa ottocentesca in via Milano è stata il segnale preciso che quest’affascinate dimora vuole dare al territorio.
«La Casa Museo – dice il suo proprietario – finora è stata aperta gratuitamente a chi ne ha fatto richiesta. Ovviamente le spese ci sono, anche quelle più ridotte legate alla sua necessaria pulizia e all’ordine da mantenere, ma il mio desiderio è quello di trovare una formula che mi consenta di renderla fruibile sempre, come ogni Museo del territorio.
Mi piacerebbe molto che potesse rientrare nel circuito delle Vie dei Tesori, per la promozione del patrimonio culturale del nostro territorio, con la possibilità di un’esperienza magica, com’è stata l’atmosfera vissuta qui in ogni evento che finora abbiamo proposto».
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