ITINERARI E LUOGHI
Cose da vedere una volta nella vita: lungo la "via Santa" fino all'Eremita di Monte Gallo
La sua costruzione è di origine borbonica, eppure soltanto nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiore fama grazie a Isravele, l'eremita che vive lì dentro
La sua costruzione è di origine borbonica, eppure soltanto nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiore fama.
Come suggerisce il suo nome, il semaforo non è disabitato: all’interno di esso vive un uomo di nome Nino, ribatezzatosi Isravele, che ha deciso di condurre una vita da eremita.
"Faro di Dio" è il nome che Isravele ha dato al semaforo, "via Santa" alla via per raggiungerlo. Il semaforo di Monte Gallo è stato totalmente messo a nuovo da Isravele che l’ha impreziosito con mosaici realizzati con frammenti di vetro, bottiglie e conchiglie.
La sua non è solo un’opera estetica, ma un omaggio a Dio e alla sua creazione.
L’intento di Isravele è quello di realizzare un vero e proprio santuario all’interno del quale elevare la propria anima a Dio. Di carattere religioso sono infatti le iscrizioni e le scene rappresentate; onnipresente è l’immagine della stella a sei punte simbolo dell’ebraismo.
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