È in sedia a rotelle ma ora balla sul palco: la straordinaria esibizione di Giulia a Palermo
Il video che ha emozionato tutti: Giulia Giambrone, la giovane con disabilità che ha ballato il valzer in occasione della serata sulla consapevolezza dell'Autismo
Giulia domani, martedì 8 aprile, compie 23 anni e alla vigilia del suo compleanno può festeggiare un altro dei suoi (tanti) traguardi: è riuscita a ballare il valzer in piedi, assieme al suo maestro di danza Giuseppe Di Michele (che si vede con lei nel video).
La ragazza pratica danza paralimpica già da diversi anni ma è dall'incontro col maestro Giuseppe che tutto cambia. A causa di una malattia avuta pochi giorni dopo la nascita, Giulia è affetta da una grave disabilità. I medici avevano detto che non avrebbe mai camminato.
La ragazza però è tenace e ha una forza davvero innata. Così grazie all'aiuto dei suoi genitori, che non hanno mai mollato, e di bravi specialisti e terapisti, oggi Giulia è una ballerina paralimpica. Si è esibita anche in diverse competizioni sportive e l'ultima volta, ieri sera, in occasione dello spettacolo al Politeama ha stupito e commosso tutti.
Per la mamma di Giulia, Antonella Rosato: «Un traguardo che nessuno si aspettava. Ma Giulia ha una forza innata che ha mostrato sin dalla nascita. Grazie alla sua tenacia è riuscita a sfatare qualsiasi previsione. Si è diplomata (è stata studentessa del liceo scientifico Ernesto Basile, ndr) e grazie al maestro Giuseppe che crede in lei, è riuscita a coltivare la sua passione più grande, la danza».
«Mai Perdere la speranza!! Una Giulia Superlativa a cui avevano detto che non avrebbe mai camminato» scrive la consigliera comunale Giovanna Rappa, che ha condiviso il video dell'esibizione sui social.
«Giulia è una ballerina straordinaria che grazie alla danza è riuscita a lasciare la sua sedia a rotelle e con la sua grazia stasera ha fatto emozionare tutte le persone che sono venute a vedere la sua esibizione sul palco del Politeama - ha commentato l'assessore Maurizio Carta - Felice di esserci stato e aver condiviso la commozione e la consapevolezza che la città deve smettere di essere ostile e disabilitante per alcuni suoi cittadini e cittadine e facilitarne la vita civica e non solo quella domestica».
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