TRADIZIONI
Comu veni si cunta, nel dubbio si mangia: cosa si cucina in Sicilia per Capodanno
In Sicilia il periodo natalizio è una tavola che non si sparecchia mai: ecco una guida per tutti i piatti tradizionali perfetti da cucinare per il giorno di Capodanno
Le ricette per Capodanno in Sicilia
Se non sapete da dove iniziare e siete alla ricerca di ricette tipiche siciliane che accontentano tutti, ecco a voi un ricettario per un pranzo di 48 h.
Il tris di pesce affumicato
Per questa festività non si può rinunciare al pesce e la trinità formata da salmone, pesce spada e tonno è un piatto tipico immancabile.
Solitamente è condito con succo di limone e olio extravergine d’oliva. Il tutto accompagnato da caldi crostini di pane tostati su cui spalmare i riccioli di burro.
L'insalata di bollito
Un grande classico della cucina siciliana. È un’insalata preparata con la carne usata per fare il brodo a cui vengono aggiunti sedano, carote e olive.
Come ogni cosa tipica della nostra terra, c'è sempre una variante fritta. Versando l'olio in padella, si aggiungono i pezzi di bollito e si fanno rosolare da ambo i lati.
Anche in questa occasione, per chi ama il pesce o le verdure non resta deluso. I primi sono perfetti per farcire le bruschette, le seconde si gustano senza accompagnamento, ma è importante che la panatura sia sottile così da avere una maggiore croccantezza.
Caciocavallo all'argentiera
Questo piatto fu inventato da un’argentiera di Palermo. Si narra che abitasse proprio in via dell'Argenteria, una traversina nel quartiere del mercato della Vucciria in cui anticamente lavoravano gli argentieri (a Palermo molti nomi di strade nascono dalle professioni che vi si svolgevano).
Dal sapore inconfondibile, si prepara in pochi step purché ci sia un dosaggio adeguato di aceto per evitare che venga troppo pungente.
Pomodori ripieni
Questo piatto grida Sicilia. I pomodori ripieni vanno svuotati della loro polpa che poi viene condita con olio e sale. Si sceglie come condimento pangrattato, le acciughe, grana grattuggiato e la polpa dei pomodori.
Cocktail di gamberi
Per i più nostalgici, il cocktail di gamberi è l'antipasto degli anni '80 e '90. Per la buona riuscita, è fondamentale scegliere gli ingredienti giusti e più freschi possibile.
Un tripudio di sapori che vede i gamberi come protagonisti, che si accompagnano a una cremosa salsa rosa e croccanti foglie di lattuga.
Verdure in pastella
Non solo sono un antipasto o un contorno perfetto, ma portano in tavola il sapore autentico della Sicilia, con un morso che evoca allegria e convivialità. Un piatto semplice ma capace di conquistare ogni palato e perfetto per ogni occasione.
Creare la pastella è proprio un'arte e il suo potere è rendere croccante e avvolgente qualsiasi ortaggio, ma non solo. Oltre i broccoli, cardi, carciofi, zucchine e fiori di zucca, ci sono altri ingredienti inaspettati. Anche la ricotta e le alici, purché non siano rispettivamente piene di siero e olio, fanno egregiamente il loro lavoro regalando emozioni irripetibili.
Cardi e carciofi fritti
Anche se è estremamente difficile dire di no alla pastella, anche i cardi e i carciofi fritti fanno il loro lavoro. Dopo averli sbollentati in acqua con mezzo limone e qualche foglia di alloro, vengono panati con farina e uovo e il gioco è fatto.
Sarde a beccafico
In siciliano sardi a beccaficu, possono essere sia un antipasto o un secondo, ma non prendiamoci in giro. Nel momento in cui vengono preparate, spariscono prima che la tavola venga imbandita per l'occasione.
Di solito è una sola sarda arrotolata o a barchetta con un ripieno base di uvetta, pinoli e pangrattato, a cui si possono aggiungere altri ingredienti che conferiscono un aroma inconfondibile. Ad esempio fette di arancia o limone.
Carciofi alla villanella
I "cacocciuli a viddaniedda" sono un contorno tipico della tradizione siciliana. Questi deliziosi ortaggi vengono farciti con un battuto di aglio, prezzemolo, pecorino e pangrattato, quindi cotti in tegame con olio e un goccino di acqua. Una valida alternativa sono anche i carciofi alla Gibellina.
I primi piatti a cui non puoi dire di no
Per chi non può affrontare una festa senza pasta, a salvarvi sono i classici piatti che mettono d'accordo tutti i commensali: lasagne, cannelloni e pasta al forno.
Ci sono svariati condimenti con cui farcire lasagne e cannelloni. Che sia il classico ragù di carne al sugo oppure ricotta e spinaci, ma non finisce qui.
Date il libero sfogo alla fantasia con zucca, speck e perché no qualche formaggio che si sposa con le sfoglie. Mentre la pasta al forno vuole il ragù e su questo c'è poco da discutere. È uno di quei dogmi della cucina siciliana che non ammette varianti "strutturali".
Eppure ogni famiglia ha la sua aggiunzione del cuore che rende la teglia originale, come melanzane fritte, tuma, uova, prosciutto e chi più ne ha più ne metta.
Anche le farfallette panna e salmone sono un'alternativa validissima. Più veloce rispetto ai primi proposti, ma per chi preferisce il pesce è la scelta più tradizionale.
La pasta che "cuoci due volte"
Gli spaghetti mpassuluti sono proprio quel tipo di piatto che riesce a trasportarvi tra le stradine soleggiate di Palermo in un sol boccone.
Un piatto rustico, ma pieno di carattere. Una volta serviti nei piatti, potete dare un’ulteriore spolverata di prezzemolo fresco e un altro filo d’olio d’oliva per completare il capolavoro
Pizza, sfincione e focaccia
Ecco a voi i piatti su cui si può giocare di più. Adatta a tutti i palati, possono essere condite come si preferisce che sia con salumi, crema di zucca o di qualsiasi altro ortaggio accompagnati da formaggi vari. Per lo sfincione, la scelta è tra quello classico con salsa, cipolla, caciocavallo e alici o quello bagherese.
Conosciuto anche come sfincione bianco, il nome che evidenzia una differenza cromatica con quello rosso della città di Palermo, ma la differenza non è solo nel colore.
Non si tratta solo di assenza di pomodoro nel condimento ma della presenza di ingredienti diversi: tuma (formaggio tradizionale siciliano), acciughe, ricotta, cipolle bianche appassite e mollica di pane tostata mista a caciocavallo.
Per gli amanti dei lievitati, non può mancare la focaccia: che sia semplice o col pomodoro, olive e acciughe non importa. È un piatto perfetto per le Feste.
Zuppa di lenticchie
Il piatto che più di tutti ci augura buon anno è proprio la zuppa di lenticchie. Per chi è amante del cotechino, può associare i due sapori nella stessa portata. Da sempre in Sicilia si prepara questa pietanza con la speranza che il nuovo anno porti tanta gioia (e denaro).
Capretto glassato
Il secondo per eccellenza, il capretto "aggrassato" con le patate. Questo piatto è un jolly, scalda il cuore (e lo stomaco) non solo a chi ha scelto di gustarlo dopo gli antipasti e i primi.
Per i più coraggiosi quello che resta diventa un perfetto primo da cucinare la sera o addirittura in un secondo momento così che la magia prosegua nei giorni seguenti.
Baccalà fritto
Un piatto legato alla tradizione siciliana, a Palermo il baccalà fritto è protagonista indiscusso delle Feste e rappresenta il secondo tradizionale. Pesce dalle origini nordiche, ha invaso i mercati popolari di Palermo e si è affermato sempre di più sulle tavole siciliane.
Polpette di pesce spada
Le polpette di pesce spada al sugo sono un secondo che si presta benissimo anche come antipasto qualora non riusciate ad aspettare. Una volta pronte, le polpette vengono cotte, a fiamma dolce, nella salsa di pomodoro.
Involtini di carne
Un classico che non stanca mai è proprio il piatto di involtini di carne con il ripieno di mollica, uvetta e pinoli. Ci sono varianti che accontentano tutti i palati e si può spaziare con i condimenti tra cui speck e granella di pistacchio.
Ma non temete: c'è anche la versione vegetariana. Se cuocete i peperoni in forno, li spellate e li tagliate a listarelle, possono diventare dei perfetti involucri da riempire a vostro piacimento.
Lo "sfogghiu" ragusano
In Sicilia c’è una delizia culinaria che ha il potere di raccontare una storia a ogni morso e che si prepara solitamente per la Vigilia di Natale: lo sfoglio (u sfogghiu) ragusano.
È una festa per il palato, un inno alla semplicità e all’ingegno delle massaie siciliane che, con pochi ingredienti, creavano capolavori di gusto. Si dice che lo sfoglio ragusano sia nato dalla pratica dell'uccisione dei maiali, dei quali poi non si buttava via nulla.
Un piatto che "sgrassa"
Vi presentiamo la ricetta tradizionale dell'insalata di arance siciliane. Dolce, succoso e con quel tocco di acidità che serve a bilanciare il sapore di ogni piatto, questo contorno è il plot twist dei pranzi in famiglia.
Dopo varie portate con salumi, pasta, carne e sformati, arriva lei: fresca, colorata, leggera. Fa respirare il palato ed è perfetta per creare un piccolo spazio nello stomaco prima di proseguire con gli altri piatti.
I dolci per concludere
In queste occasioni (per non dire sempre), la ricotta è la regina delle feste. Non si può non concludere il primo pranzo-cena natalizio con la cassata al forno e le cassatelle. Per il primo dessert, si tratta di una frolla che racchiude ed abbraccia la crema di ricotta e gocce di cioccolato.
La cassata al forno è il simbolo della Sicilia nel mondo e lo sono anche le cassatelle. Esiste una ricetta della cassata ancora più antica di quella che noi conosciamo.
A differenza della tradizionale, la cassata di Costanza d'Aragona non ha solo pan di spagna e ricotta ma anche la pasta frolla.
La sua forma ricorda proprio la corona della regina, il Camaleuco, a mo' di cappellino. Per richiamare i colori delle pietre, si usano gocce di cioccolato, zuccata, scorze d'arancia candite e tanti canditi.
Ma non è Natale senza i buccellati. Una magia di pasta frolla ripiena di fichi secchi, frutta secca econfettura, profuma di spezie di vario tipo: cannella, chiodi di garofano, cardamomo e noce moscata.
Un'altra torta è la Sicilianella, un dolce strepitoso perché è morbido, buonissimo e per prepararlo bastano davvero cinque minuti. Pochi anche gli ingredienti: due principalmente, ricotta e uova.
I cannoli non possono mancare a fine pasto. La ricotta con gocce di cioccolato viene avvolta da una scorza fritta che rende il dolce più ambito di tutte le festività natalizie siciliane.
Anche il torrone fa parte della lista. Si realizza con un impasto a base di albumi e zucchero al quale vengono unite solitamente le mandorle, almeno nella sua versione tradizionale.
Recentemente sono state pensate delle varianti, ma le più classiche sono quello bianco a quello all’arancia.
Tra i dolci esiste anche uno "barocco" e peccaminoso, citato anche nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
Dolce monastico per eccellenza (con ricetta segretissima) veniva preparato anche dalle domenicane di Santa Caterina, ma era specialità del monastero benedettino di Sant'Andrea delle Vergini in via Venezia.
Pandoro e panettone ovviamente accompagnano la fine del pasto, purché non si concluda unicamente con la frutta perché, come ha detto la celebre Teresa Mannino: «Il mandarino non si digerisce bene». E noi non vorremmo mai che questa guida comprometta il vostro stomaco.
Buon appetito!
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