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Anche la Sicilia ha i suoi savoiardi: l'antica ricetta del raffiolino, "il biscotto dei malati"

Gustosi, leggeri e tipici della pasticceria nissena, questi biscotti sono amati da tutti e la ricetta è piuttosto semplice e genuina e consta di soli tre ingredienti

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 19 gennaio 2022

I Raffiolini (foto fb Lambrusco)

Il raffiolino è un biscotto molto simile al savoiardo, gustoso da mangiare da solo oppure accompagnato ad un ottimo caffè o meglio ancora inzuppato nel latte caldo al mattino appena svegli. C’è poi chi utilizza questi dolci come base per un tiramisù casalingo oppure a fine pranzo in compagnia di un liquore dal gusto dolciastro.

La sua leggerezza ha fatto sì che a Caltanissetta venisse anche chiamato “il biscotto dei malati”. E si sa quando si è reduci di un ricovero ospedaliero o in seguito ad un malessere, durante la convalescenza, viene sempre quel languorino dolce. Così nel capoluogo nisseno si è soliti portare al malato una confezione di raffiolini freschi. Il malato, ormai in via di pronta guarigione e desideroso di godersi un sfizio dolce e gustoso ma delicato, uno dopo l’altro li fa fuori tutti in un batter d’occhio e subito pare sentirsi più in forze!

Altra caratteristica inconfondibile di questi dolci è che un tempo venivano venduti incollati alla carta da forno con la quale vengono cotti, oggi sono in pochi a mantenere questa tradizione. Altri, infatti, sono soliti vendere i raffiolini all’interno di un sacchetto per alimenti.
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La ricetta è piuttosto semplice e genuina e consta di soli tre ingredienti: farina, uova e zucchero. Per quanto riguarda la farina viene utilizzato un grano antico come maiorca, timilia o russello, farine integrali prodotte da grani antichi e teneri che risultano estremamente digeribili e ideali soprattutto per i soggetti con particolare sensibilità al glutine e quindi nutrienti e digestive al tempo stesso.

Ma tornando al procedimento, dopo aver mescolato e amalgamato per bene i tre ingredienti, l'impasto viene sistemato a strisce parallele sulla carta da forno e spolverato con zucchero semolato e a velo. Successivamente si passa alla cottura in forno a 180° per 15 minuti. Quella dei raffiolini è una ricetta piuttosto antica e può essere considerata una vera e propria declinazione dei più noti savoiardi, biscotti leggeri e spugnosi che prendono il nome dalla regione originaria della Savoia.

I biscotti savoia furono prodotti per la prima volta nel 1348, grazie alla mano abile di un pasticcere della corte di Amedeo VI, che decise di servirli durante un pranzo organizzato in onore dei reali di Francia. Il successo fu così incredibile che i savoiardi vennero ufficialmente adottati dalla Reale Casa di Savoia, diventando il biscotto preferito dei giovani eredi della dinastia.

Con il passare del tempo, i biscotti vennero esportati in tutte le regioni d’Italia che subirono l’influenza dei Savoia. In Sicilia, infatti, sono molto diffusi e proprio a Caltanissetta la nota ricetta dei savoiardi è stata reinterpretata, secondo l’arte e la maestria pasticciera locale, e prendono il nome di raffiolini, anche se molti nisseni sono soliti chiamarli anche ciambelle.

La maggior parte dei forni e qualche antica pasticceria di Caltanissetta prepara quotidianamente dei gustosissimi raffiolini, non soltanto per i malati ma per tutti quelli che desiderano gustare un dolce buono, nutriente e leggero.
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