TEATRO
A Palermo una petizione per Marco Betta: "Resti alla guida del Teatro Massimo"
La "questione Teatro Massimo" tiene banco dopo le dichiarazioni del ministro alla Cultura Giuli e la replica del presidente Schifani. Intanto si muovono i cittadini
Marco Betta (foto di Salvo Caruso)
Nella petizione che ha raccolto già quasi 1500 firme si legge: "la sua esperienza e i suoi indiscutibili meriti artistici e gestionali hanno contribuito notevolmente a mantenere il Teatro Massimo uno dei teatri più apprezzati non solo in Italia, ma in tutta Europa".
E poi continua elencando le motivazioni che, secondo Guttadauro e chi sottoscrive la petizione, rendono necessaria la permanenza di Betta alla guida del prestigioso teatro palermitano.
"Non possiamo permettere -continua la petizione - che il teatro perda una figura così essenziale. Confermare il Maestro Betta è prioritario per garantire la continua crescita e il successo del nostro amato teatro".
La "questione Teatro Massimo" tiene banco ormai da un po' di tempo e sul punto è intervenuto anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani dopo che il neo ministro della Cultura Alessandro Giuli che a Palermo aveva annunciato «buone notizie. Quando si parla di Teatro Massimo si parla di cose belle».
Giuli aveva lasciato intendere anche che queste "buone notizie" sarebbero arrivate «a breve» anche se «non posso fare nomi, sarebbe scortese», aveva detto.
A questo proposito, all'Ansa, Schifani aveva replicato che si è ancora in attesa della designazione da parte del ministro del componente del consiglio d'indirizzo del Teatro Massimo e che su questo punto «diamo per scontato che non ci sono né potranno esserci nomi calati dall'alto per quanto riguarda la nomina del sovrintendente».
Al momento sono cinque i componenti del Consiglio d'indirizzo e, come riporta lo statuto della Fondazione Teatro Massimo, il sindaco è di diritto il presidente.
Oltre a Lagalla ci sono anche il giornalista Gaspare Borsellino nominato dal Ministero su indicazione di Regione e Comune e l’imprenditrice Marcella Cannariato, scelta da Palazzo d’Orleans.
Di fatto quindi mancano le ultime due nomine. Una spetta al Comune e l'altra, appunto, allo stesso ministero della Cultura, che insieme alla Regione controllano la Fondazione. Quindi resta la scelta del sovrintendente.
In questi giorni si era parlato di un'intesa tra il Comune e la Regione per mantenere invariata la carica del sovrintendente e su questo la dichiarazione del ministro potrebbe avere mischiato le carte sul tavolo delle trattative.
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