BANDI E OPPORTUNITÀ
La Regione vuole i parchi gioco: 3 milioni di euro per una Sicilia a prova di bimbo
Dovranno essere privi di barriere architettoniche e in spazi individuati dai vari Comuni: c'è tempo fino al 22 novembre per fare la domanda e accedere ai fondi
La giostra coi cavalli in piazza Kennedy a Ravenna
Così la Regione stanzia quasi quattro milioni di euro per creare in Sicilia nuovi parchi gioco dotati di attrezzature utilizzabili sia dai bambini normodotati che da quelli diversamente abili: dovranno sorgere in spazi di proprietà dei Comuni individuati dalle stesse amministrazioni cittadine,
Le domande si possono presentare entro il prossimo 22 novembre per accedere a un contributo massimo di 50mila euro: il bando è stato emanato dal dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali e i Comuni dovranno compartecipare con proprie risorse finanziarie nella misura minima del 10 per cento del costo complessivo del progetto.
Ciascun Comune, pena l’esclusione, potrà presentare una sola istanza, eventualmente per più aree da attrezzare, ma sempre nei limiti del finanziamento massimo.
Per qualsiasi informazione, l'ndirizzo del dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali è via Trinacria, n. 34/36 - 90144 Palermo, telefoni 091 7074448, 091 7074368 e 091 7074367 (ricevimenti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 15.30 alle 18).
«Si potranno così offrire punti di ritrovo e di svago – spiega il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – alle famiglie che hanno figli piccoli e, quindi, l’esigenza di farli giocare in tutta sicurezza in luoghi all’aperto. Ma, soprattutto, si tratta di sfruttare una nuova, grande opportunità per contribuire ad abbattere tutte quelle barriere che ancora oggi impediscono a chi è affetto da una qualche disabilità di usufruire pienamente dei servizi pubblici. E visto che si tratta di minori, è facile comprendere come a questa iniziativa vada riconosciuto un valore assoluto».
A riconoscere questo valore è la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che, pensando ai diritti del bambino mette nero su bianco: "il diritto di dedicarsi al gioco e alle attività ricreative proprie della sua età".
Un principio sancito dalle leggi 104 del 1992 e 328 del 2000 sull’integrazione delle persone con handicap e sull’esigenza di fornire risposte adeguate.
Le risorse provengono dal Fondo Nazionale Politiche Sociali e dovranno servire, in particolare, a realizzare i percorsi e le rampe di accesso all’area gioco, la pavimentazione e le strutture cosiddette combinate.
Potranno coprire, inoltre, i costi di installazione, quelli per l’inaugurazione del parco e per le attività di comunicazione e di informazione ai cittadini.
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