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"Mirabilia Maris": il mare di Sicilia mostra i suoi tesori

Immersi nella storia grazie ai tesori recuperati dai mari siciliani con la mostra "Mirabilia Maris" ospitata nelle sale del Palazzo Reale di Palermo e visitabile fino al 6 marzo

  • 10 novembre 2016

Dopo Amsterdam e Oxford, sbarca a Palermo per tornare poi in Nord Europa una mostra interamente prodotta in Sicilia: è "Mirabilia Maris" che raccoglie i tesori dai mari dell'isola, visitabile fino a lunedì 6 marzo nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale, a Palermo in piazza Indipendenza 1.

La mostra, nata da un progetto del professore di archeologia e Soprintendente del mare Sebastiano Tusa, arriva così a Palermo grazie alla sinergia tra assessorato ai Beni Culturali, Soprintendenza del Mare e la Fondazione Federico II ed è visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 8.15 alle ore 17.40, domenica e festivi dalle ore 8.15 alle ore 13.00.

I mari che circondano la Sicilia, da Panarea a Mazara, da Lipari alle Egadi, da Marzamemi a Sciacca e Avola, hanno restituito una quantità di oggetti di grande prestigio, oggetti che sono testimonianze reali sul ruolo dell’Isola nel Mediterraneo.

La mostra racconta duemilacinquecento anni di storia della Sicilia fino al sedicesimo secolo, ed è divisa in sette sezioni tra reperti subacquei e pannelli che illustrano le ultime scoperte della Soprintendenza del Mare, anche quelle più antiche dei primordi dell’archeologia subacquea siciliana. Nota importante che rende la mostra unica nel suo genere è il fatto che la maggior parte dei reperti non sia mai stato esposto in Sicilia.

Tra filmati storici, video-installazioni, ricostruzioni virtuali dei siti e relitti, "Mirabilia Maris" nasce dalla collaborazione tra i direttori dei musei che l'hanno precedentemente ospitata e che la ospiteranno in furuto e con i quali si è dato vita al Consorzio COBBRA.

I biglietti hanno un costo di 6 euro (intero), 3 euro (ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni), 1 euro (studenti in visita didattica scolastica). Per informazioni è possibile consultare il sito della Fondazione Federico II o la pagina Facebook della mostra.
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