SCUOLA E UNIVERSITÀ
#IoStoConTe: il video contro il cyberbullismo realizzato da studenti e associazioni
Gli studenti del Rossellini di Roma hanno realizzato #IoStoConTe, la campagna contro il cyberbullismo promossa dalle associazioni Arcigay, Arcilesbica, Angedo e Gay Center
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Il bullismo tra i giovani continua a dilagarsi a macchia d'olio e, oggi, termini come "Cybermobbing" e "Internet Mobbing" non sono più così sconosciuti.
In occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, gli studenti del liceo Rossellini di Roma hanno realizzato #IoStoConTe, la campagna contro il cyberbullismo a stampo omofobico promossa dalle associazioni Arcigay, Arcilesbica, Angedo e Gay Center.
Lo spot, diffuso in molte scuole italiane, ha l'obiettivo di contrastare le discrimazioni che avvengono tra i giovani attraverso i social network, luoghi virtuali dove molto spesso i ragazzi vengono derisi e stalkerizzati senza che nessuno intervenga.
«Le parole che emarginano e discriminano fanno male. Ne fanno esattamente quanto un atto di violenza fisica - dichiara il ministro all'Istruzione Valeria Fedeli - fanno male nella vita di tutti i giorni, come in Internet o sui social network, che non sono luoghi di anonimato e senza regole. Le studentesse e gli studenti devono essere educati quali cittadine e cittadini responsabili e rispettosi dei diritti di ciascuna persona, fuori e dentro la Rete».
Dopo diversi incontri di formazione suelle tematiche della non discriminazione, gli studenti hanno prodotto un messaggio rivolto a tutti quei ragazzi che sui social fanno da spettatori o che inconsapevolmente supportano i "bulli" del web.
In occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, gli studenti del liceo Rossellini di Roma hanno realizzato #IoStoConTe, la campagna contro il cyberbullismo a stampo omofobico promossa dalle associazioni Arcigay, Arcilesbica, Angedo e Gay Center.
Lo spot, diffuso in molte scuole italiane, ha l'obiettivo di contrastare le discrimazioni che avvengono tra i giovani attraverso i social network, luoghi virtuali dove molto spesso i ragazzi vengono derisi e stalkerizzati senza che nessuno intervenga.
«Le parole che emarginano e discriminano fanno male. Ne fanno esattamente quanto un atto di violenza fisica - dichiara il ministro all'Istruzione Valeria Fedeli - fanno male nella vita di tutti i giorni, come in Internet o sui social network, che non sono luoghi di anonimato e senza regole. Le studentesse e gli studenti devono essere educati quali cittadine e cittadini responsabili e rispettosi dei diritti di ciascuna persona, fuori e dentro la Rete».
Dopo diversi incontri di formazione suelle tematiche della non discriminazione, gli studenti hanno prodotto un messaggio rivolto a tutti quei ragazzi che sui social fanno da spettatori o che inconsapevolmente supportano i "bulli" del web.
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