CULTURA
"Vorrei che tutto fosse vero come Ballarò": Davide Shorty e il suo inno all'autenticità
Un video tra le bancarelle e una canzone che è un simbolo come il quartiere che racconta, fatto di miseria e integrazione, tolleranza e violenza, un luogo vivo, vero
«È uno di quei posti che non si nasconde, - dice Davide - anzi ti sbatte in faccia quello che è, è onesto, autentico come la vita ma spesso la gente non è pronta alla verità fuori dalle narrazioni».
È andato a girare il video tra il mercato e le piazze appena sceso dall'aereo «È successo tutto in maniera fluida senza intoppi - racconta il cantante - come se l'universo volesse che questa cosa succedesse. Ballarò ha il mercato, la diversità, la street art, un meltin pot fortissimo ma così naturale. C'è uno spirito di unione commovente qui, è una comunità tollerante malgrado ogni difficoltà. L'integrazione che c'è qui è un esempio per l'Italia intera».
Così durante la sua permanenza in città girerà anche un video in sostegno di Intersos per una campagna pubblicitaria per promuovere un'Europa senza muri.
«Di questi tempi non basta più solo prestare attenzione ai tanti problemi che viviamo - aggiunge - bisogna fare qualcosa altrimenti le cose non cambiano. E se non lo diciamo noi che abbiamo imparato ad avere una voce non lo farà nessuno, è quasi un dovere che viene dal cuore come quello che ha un figlio verso la propria madre».
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