STORIE
Vive in un borgo in Sicilia, a 11 anni vola a Cannes: Viviana, (piccola) stella del cinema
Recita in "L'arte della gioia" di Valeria Golino, nel ruolo della protagonista. Quella Modesta che è il filo conduttore di una storia siciliana dei primi del Novecento
Viviana Mocciaro
Appena pochi giorni fa al 77° festival del cinema di Cannes è stata presentata la seconda pellicola nella quale appare: "L'arte della gioia" di Valeria Golino, nella quale interpreta la protagonista da bambina, quella Modesta che sarà il filo conduttore di una storia siciliana dei primi del Novecento.
È la storia di una donna che in una Sicilia ancestrale del primo novecento, vive la sua vita mossa da uno spirito libero, fuori dagli schemi rigidi della condizione femminile, assetata d'amore e di curiosità che la porteranno a seguire un percorso ad ostacoli per arrivare fino a quella felicità alla quale aspira.
Abbiamo intervistato Viviana - sotto lo sguardo vigile e attento di mamma Marilina - che frequenta la prima media a Gangi, ci siamo fatti raccontare le emozioni e i momenti che hanno segnato questa seconda esperienza, dopo la prima ad appena sei anni, quando ha interpretato "Anna" nell'omonimo film diretto da Niccolò Ammaniti.
Allegra e squillante, Viviana ha la vivacità della sua giovanissima età e la consapevolezza che le tiene i piedi per terra, schietta e simpaticissima. Partiamo dall'inizio. Ci racconta come è cominciata questo coinvolgimento nel mondo del cinema, ormai arrivato alla seconda esperienza.
«La prima volta la produzione fece il giro di tutte le scuole per il casting dei provini per il film Anna, al quale andarono i miei fratelli con mamma, io avevo solo 6 anni e li avevo soltanto accompagnati ma dopo qualche tempo con una telefonata richiesero anche me. Così mi sono ritrovata un anno dopo nei panni della protagonista a recitare un ruolo ad appena 7 anni.
Un po' ci speravo ma non avrei mai pensato di essere scelta. Questa volta è andata diversamente, mamma ha letto un avviso apparso su internet e abbiamo deciso di partecipare, passando la selezione ed esserne scelta».
Immaginiamo la felicità, anche in un momento di maggiore consapevolezza visto che eri già cresciuta. «La mattina si iniziava presto con il trucco e l'acconciatura, poi si passava al camerino per le prove costume e successivamente alle prove sul copione prima di girare le scene per ripassare le battute, le movenze, le espressioni, interpretare già prima il personaggio anticipando quello che sarebbe successo davanti alla cinepresa, con le riprese che duravano tutto il giorno».
Un lavoro impegnativo dunque, non sarà stato facile affrontare ore e ore di riprese, con l'emozione e l'ansia di un nuovo progetto. «Si molto impegnativo e all'inizio ero molto in ansia ed emozionata poi tutti mi hanno messo mio agio. Spesso è capitato di girare fino a tardi e anche se le scene venivano bene, se ne giravano altre per maggiore sicurezza, quindi i tempi si allungavano.
Il tempo che mi ha coinvolto è stato circa un mese in tutto, due momenti diversi tra Bracciano e Catania i luoghi delle riprese. Una esperienza che si è anche conciliata con la scuola per fortuna.
Un rapporto con il cast e la regista che èp stato «bellissimo - aggiunge -. Valeria Golino è una donna meravigliosa, interessante e intelligente, dolcissima con me come una seconda mamma. Era attenta ad ogni dettaglio e mi chiedeva sempre se mi trovano a mio agio, se ero stanca o se avemo bisogno di qualcosa.
Mi sono trovata bene così come con le altre protagoniste che mi hanno accolto e accompagnato nei momenti nei quali eravamo sul set, come Tecla Insolia o Jasmine Trinca».
Ma quanto c'è di Viviana in Modesta? «Ha molto di me, certo lei viveva in un altro secolo e in una realtà completamente diversa, ma abbiamo la stessa determinazione, la stessa energia, la stessa voglia di scoprire il mondo e questo l'ho sentito mio, si in questo ci somigliamo, non è stato troppo difficile immaginarla».
Ci chiediamo se adesso sia questo il suo sogno. «Nel primo film non avrei saputo rispondere, ero troppo piccola e la parte non era stata così impegnativa, oggi si...lo vorrei diventare, vorrei intraprendere questa strada anche se so che non sarà facile. Si pensa che fare la vita davanti ad una cinepresa sia facile ma non è così, è davvero un lavoro duro e impegnativo».
E un "grazie" Viviana lo dice anche a Simona Taormina, che l'ha seguita con il suo lavoro di tutor. Una stella che "promette" di splendere a lungo.
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