ITINERARI E LUOGHI
Una spiaggia siciliana tra le migliori scoperte di viaggio: The Guardian premia (ancora) l'Isola
Il giornale britannico ha scelto una caletta siciliana come una delle spiagge più belle al mondo, un angolo di paradiso incontaminato, con i suoi colori stupendi e unici
Cala dell'Uzzo - foto da Riserva Naturale dello Zingaro
Un angolo di mare cristallino e incontaminato che si trova a due chilometri dall'ingresso Nord della riserva, lato San Vito Lo Capo. La giornalista Hilary Brad l'ha definito un luogo «lontano dalla folla edonista in Sicilia», «la spiaggia più bella che abbia mai visto» e «So che non ho mai, mai nuotato in acque più belle».
«È l'acqua. Nessuno dei soliti cliché funziona - si legge nell'articolo - Cristallino? Il mare della minuscola spiaggia di Cala dell'Uzzo, nella riserva naturale dello Zingaro, era trasparente come l'aria di montagna. Turchese? Nessuna pietra preziosa brilla in questa tonalità di blu. La spiaggia di lisci ciottoli bianchi degradava ripidamente, quindi in pochi passi ero immersa fino alla cintola nel caldo Mediterraneo, con banchi di pesci che investigavano pigramente le mie caviglie».
«Lo Zingaro si trova nella regione occidentale della Sicilia, riparato dai venti dominanti da Capo San Vito, a poche ore di macchina da Palermo - prosegue l'articolo -. Ha una storia nobile. Nel 1980 le autorità iniziarono a costruire una strada costiera attraverso questo paesaggio incontaminato di colline calcaree, baie frastagliate e vegetazione subtropicale. Hanno persino fatto saltare un tunnel preparatorio attraverso la prima collina prima di essere fermati dalla gente del posto indignata. I siciliani indignati sono efficaci».
«Lo Zingaro divenne la prima area protetta dell'isola, accessibile solo a piedi, e con un impressionante elenco di flora e fauna, spiagge nascoste e minuscoli musei. Il giro completo della riserva è di nove miglia difficili e anche il percorso abbreviato che abbiamo fatto è di sei robuste miglia. Abbastanza al sicuro, credo, dalla folla edonistica del White Lotus».
La cala prende il nome dall'omonima grotta preistorica dell'Uzzo, dove sono stati rintracciati segni della presenza dell’uomo del paleolitico superiore. Facile da raggiungere, ovviamente a piedi. Basta seguire i cartelli del sentiero costiero per ritrovarsi all’improvviso davanti al suo panorama mozzafiato, con i suoi colori unici e splendidi, tra la ghiaia bianca e l'azzurro cristallino del suo mare.
Da visitare assolutamente, nelle sue vicinanze, il Museo della civiltà contadina.
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