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Una palermitana in tour con i Pinguini: Giorgina, l'artista (sorda) che canta in LIS

Dopo anni di prove nella sua camera, la giovane performer palermitana ha accompagnato il gruppo negli stadi più importanti d'Italia cantando in lingua dei segni

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 31 maggio 2024

L'artista palermitana insieme ai Pinguini Tattici Nucleari

Certe canzoni hanno il potere di legarsi ai ricordi personali e trasmettere emozioni che solo la musica è in grado di farci provare.

E se il messaggio contenuto in un brano potesse arrivare anche in modi inaspettati?

È proprio quello che cerca di fare Giorgina, un'artista palermitana che probabilmente avrete visto sui social mentre cantava in LIS sui palchi degli stadi più importanti d'Italia insieme ai Pinguini Tattici Nucleari.

Il sogno di questa giovane artista si è avverato grazie alla sua caparbietà ed è arrivato dopo anni di studio e di lavoro su se stessa, dimostrando che ogni imprevisto della vita può trasformarsi in un'opportunità per scoprire una forza interiore che non immaginavamo di avere.

L’11 luglio 2023, insieme al fidanzato Filippo, è partita verso Milano per andare ad assistere al concerto dei Pinguini Tattici Nucleari a San Siro e ha portato con sé un cartellone in cui chiedeva di poter cantare con loro "Ridere".
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Sembrava uno di quei sogni troppo grandi, che non si possono avverare e, invece, la band ha accolto la richiesta della ragazza e l'ha invitata sul palco.

Dopo anni di prove nella sua cameretta, la giovane si è trovata davanti a 60.000 persone e, nonostante la forte emozione, si è detta «goditi questo momento perché non sai se lo vivrai mai più».

Ancora non sapeva che la manager dei Pinguini Tattici Nucleari l'avrebbe chiamata il giorno dopo per prendere parte anche alle altre tappe del tour.

Giorgina è il nome d'arte di Giorgia Lo Nardo, una ragazza di 22 anni con una grande passione per la musica. «Voglio essere chiamata Giorgina perché mi fa sentire più protetta», confida la giovane artista.

Preferisce essere chiamata con il suo nome d'arte anche nella vita di tutti i giorni, perché le ricorda l'affetto dei suoi nonni materni. Giorgina conserva nella sua mente il suono del nomignolo che echeggiava tra le mura della casa in cui trascorreva le sue giornate.

I nonni la chiamavano “Giorgina la principessa” e lei non intende rinunciare al ricordo dell'affetto dei familiari che l'hanno coccolata durante tutta la sua infanzia.

La vita della piccola, però, non è stata semplice. All'età di 7 anni qualcosa accadde improvvisamente: Giorgina inizia a guardare la televisione ad altissimo volume e comincia a non rispondere quando i genitori la chiamano da lontano.

A quel punto intraprende un lungo percorso alla ricerca di una spiegazione medica. Tuttavia, le visite confermarono semplicemente che la bambina stava lentamente perdendo l'udito, probabilmente a causa di un virus.

Grazie agli apparecchi acustici, a 8 anni Giorgina riesce a percepire le vibrazioni del mondo circostante, permettendole di interagire con ciò che ha attorno.

Ha ugualmente delle necessità particolari per proseguire gli studi, perciò i genitori iscrivono Giorgina in un Istituto per Sordi.

In questo luogo erano previste diverse attività, comprese quelle teatrali e musicali. Così la piccola scopre che può prendere parte ad alcune recite ed esprimere il suo talento.

In quel contesto tutti comunicavano in LIS e Giorgina, che ancora non la conosceva, inizia a osservare i compagni e, con pazienza e perseveranza, apprende autonomamente i vari segni.

Nel corso degli anni, la musica continua a risuonare nel cuore di Giorgina, pronta a esplodere con tutta la vitalità che caratterizza quest'artista.

Durante la pandemia la giovane siciliana decide di condividere sui social alcuni video in cui canta diverse canzoni in LIS.

Oltre a quest'attività, Giorgina prende parte a numerose iniziative dell'associazione Rock10elode, esibendosi in vari contesti e portando le sue performance anche al Parlamento Europeo di Strasburgo.

Proprio nell’ambito di uno dei progetti musicali, conosce il suo attuale fidanzato, Filippo.

Essendo entrambi appassionati di musica, trascorrono molto tempo ascoltando insieme le canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari e di altri famosi artisti italiani.

Grazie all'impianto audio della sua cameretta, Filippo aiuta Giorgina a imparare le canzoni, la guida nell'ascolto delle vibrazioni e le indica il modo più appropriato di tradurre in LIS i brani che ascoltano insieme e che pian piano rafforzano sempre di più il loro amore.

«Lui per me è il mio mondo, perché mi ha tolto una fobia - dice l'artista ripensando alla sua storia d'amore con Filippo - mi ha fatto capire che devo amarmi, perché non mi ero mai amata da quando sono diventata sorda, ho passato il peggio, ma quando ho conosciuto lui mi ha fatto capire che l'amore esiste».

Oggi Giorgina ha imparato ad amarsi, è più sicura di sé ed è felice del suo percorso musicale. «Ho ancora davanti ai miei occhi quelle 80.000 persone a Campovolo che mi guardano - racconta - e penso che ce l'ho fatta perché il mio sogno vero era di cantare davanti a tutte quelle persone».

Grazie alle giornate trascorse insieme, l'artista siciliana ha appreso con sorpresa che, nonostante la notorietà, i Pinguini Tattici Nucleari sono dei ragazzi umili e divertenti. «Ognuno di loro ha un pregio bellissimo - spiega la ragazza - ognuno di loro ha un bellissimo cuore».

Col tempo si è creata una forte amicizia con i musicisti, soprattutto con il batterista Matteo Locati, dal momento che Giorgina studia da tre anni lo stesso strumento.

L'avventura con i Pinguini Tattici Nucleari ha dato a Giorgina la spinta per portare avanti i suoi progetti musicali. L'artista siciliana spera di poter offrire alla comunità sorda la possibilità di percepire le emozioni custodite nei testi delle canzoni proprio come le sente lei.

È per questo che si esibisce spesso anche a titolo gratuito, nonostante le sue siano delle performance musicali a tutti gli effetti, proprio come quelle di ogni altro artista.

Forse il segreto della vitalità e della gioia di Giorgina sta nella sua capacità di accettare ogni parte di sé.

«Oggi non mi importa sapere perché sono diventata sorda - confida - nel 2024 io sto bene con le persone che mi stanno attorno, sono felice del mondo in cui sto vivendo, le persone sorde sono amiche mie. È il mio mondo, sono felice così».
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