CRONACA
Una lotta di centimetri contro il degrado: un vicolo di Palermo salvato dai suoi abitanti
Vi raccontiamo la storia di un gruppo di cittadini che un giorno di 5 anni fa ha deciso di salvare - è proprio il caso di dirlo - un antico vicolo del centro storico
Vicolo Gaffi a Palermo
È con questa frase pronunciata da una residente che possiamo sintetizzare in poche parole l'azione di un gruppo di cittadini che un giorno di 5 anni fa ha deciso di salvare - è proprio il caso di dirlo - un antico vicolo del centro storico.
È la storia di vicolo Gaffi, a Palermo. Una strada che sbocca in via Maqueda, quasi di fronte all'Arco di Cutò che segna l'ingresso nel mercato storico di Ballarò.
Uno dei tanti vicoli che compongono il vivace mosaico della parte più antica della città, ma che vivendo alle spalle degli assi centrali finisce per essere trascurato, talvolta dimenticato. Così almeno accadeva a vicolo Gaffi fino a poco tempo fa.
Prima della pedonalizzazione di via Maqueda, l'area equivaleva a «una sorta di far west, dove non c'erano regole» ricorda Ferdinando Prestigiacomo, proprietario di alcuni appartamenti adibiti a B&b per turisti, attività che gestisce da una circa 15 anni.
«Io, come tanti altri residenti, abbiamo visto di buon occhio la pedonalizzazione di via Maqueda, sperando che potesse portare benefici anche alle vie limitrofe» racconta.
Così purtroppo non è stato per vicolo Gaffi che, nel frattempo, si trasforma in una specie di area parcheggio, nonostante i divieti di transito e sosta. Non sono mancati i casi di auto abbandonate "scambiate" per cassonetti, finendo per fare da covo a qualsiasi tipo di rifiuto.
Una terra di mezzo, che senza un controllo, ha favorito il proliferare di condotte illegali, come prostituzione, spaccio e consumo di droghe.
Una situazione a cui alcuni residenti hanno deciso di non arrendersi dando il via a una catena fatta di azioni e impegno civico quotidiani.
«Il vicolo è casa nostra e così abbiamo deciso di prendercene carico. È cominciata una vera e propria "lotta" silenziosa ma determinata per recuperare centimetri e sottrarli al degrado» racconta Paola Dentici, una delle residenti che ha scelto di abitare e lavorare nel centro storico.
Telefonate alla polizia municipale, richieste di intervento alle forze dell'ordine, ma anche a Rap e Reset, diventano azioni giornaliere per tentare di rendere il vicolo vivibile.
Per disincentivare l'abbandono dei rifiuti per strada ma anche i posteggi "selvaggi", la scelta di disporre fioriere e piante colorate lungo il vicolo, nel quale - lo ricordiamo - vige il divieto di accesso e di sosta per le auto.
«Non è stato facile e ancora c'è molto da fare - aggiunge Paola Dentici - Veramente abbiamo dovuto lottare per fare diventare vivibile anche il più piccolo centimetro di strada. Un lavoro costante, che abbiamo portato avanti con pazienza e determinazione, convinti che ogni centimetro recuperato fosse un centimetro sottratto all'abbandono e all'illegalità. Ma c'è ancora tanto da fare».
I residenti infatti chiedono da anni la pedonalizzazione integrale della strada.
Il loro impegno continua insomma, tanto che sabato 24 giugno è in programma un evento pubblico per "accendere" i riflettori su vicolo Gaffi. Su richiesta di una delegazione di residenti, dalle ore 9.00 alle 14.00 si svolgerà un'estemporanea di pittura di artisti e l'esposizione di alcune opere a cura dell'associazione Calapanama.
«L'obiettivo dell'evento, che si inserisce e collega alle recenti iniziative di sensibilizzazione sulla sicurezza nelle strade del centro storico ha lo scopo di attirare l'attenzione e puntare un obiettivo su alcuni angoli troppo spesso dimenticati, talvolta del tutto ignorati», spiegano gli abitanti.
«Quello di vicolo Gaffi è un caso di auto-recupero che andrebbe preso come esempio virtuoso da replicare anche in altre realtà del centro storico e non solo» dichiara Antonio Nicolao, vicepresidente della Prima circoscrizione, tra gli organizzatori dell'evento e che da anni segue le vicende del vicolo.
«Così come richiesto alla scorsa e all'attuale amministrazione comunale, chiediamo ancora una volta pubblicamente la pedonalizzazione integrale del vicolo, che poi per sua struttura nei fatti lo è» ribadisce Nicolao.
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