RICETTE

HomeNewsFood & WineRicette

Una è cuoca, l'altra sommelier: i consigli di due donne (siciliane) per il menu di Natale

Due donne note nel mondo della cucina siciliana e i loro consigli per la tavola delle feste. Fatevi conquistare dai loro suggerimenti per un Natale ricco di tradizione

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 22 dicembre 2022

Da sinistra Annalisa Pompeo e Francesca Tamburello

Due donne speciali e note nel mondo della cucina siciliana e i loro consigli per la tavola delle feste. Fatevi conquistare dai loro suggerimenti.

Si avvicina il momento, mancano davvero pochi giorni e tra un po' entreremo nel vortice gourmet natalizio. Una ricerca frenetica tra botteghe e negozi alla ricerca degli ingredienti che andranno a comporre il menu da allestire per la tavola delle feste.

Il Natale è un momento emblematico durante il quale il cibo rappresenta la convivialità dedicata alla famiglia e agli amici, dove c'è una grande voglia di ospitalità , di offrire ai propri ospiti qualcosa di particolare oltre che di buono.

E guardando alla tasca ma anche alla qualità unita alla bontà del nostro territorio, la cucina della tradizione è la soluzione anti crisi ma anche quella che offre sempre, occasioni mondane incluse, piatti e ricette che regalano trionfi per la gola e per il palato. Ecco quindi i suggerimenti di due donne esperte del settore e grandi appassionate orientate da sempre alla ricerca del gusto made in Sicily, tra eccellenza e prodotti a km0.
Adv
Annalisa Pompeo e Francesca Tamburello, sono due nomi noti al grande pubblico del food experience, entrambe impegnate a valorizzare il nostro stile a tavola: cuoca per passione la prima che si è letteralmente reinventata una vita dietro i fornelli nella sua piccola Favara, esportando proprio l'idea della Sicilia gastronomica nel mondo - stati uniti in particolare - con vere cooking class viaggianti.

La seconda è una accreditata sommelier (già delegato palermitano e vicepresidente regionale dell’Ais, l’associazione che riunisce i sommelier italiani), antesignana dell'ingresso delle donne nel mondo del vino, transitata dal mondo della pubblica amministrazione a quello delle barrique letteralmente rapita e folgorata come un grande amore, compiendo un percorso di vera eccellenza, spinta da quella che lei evidenzia come la dote che tutti dovremmo coltivare: la curiosità.

Iniziamo con Annalisa alla quale abbiamo chiesto una sua piccola selezione di ricette.

«Ho sempre scelto la tradizione per tradurre l'importanza della nostra cultura culinaria e quindi, se penso ad un Natale di altri tempi, baccalà fritto e cardi in pastella sono tra quelle cose che oggi, da una cucina detta povera, sono transitati alla tavola moderna, quella buona e saporita, gustosa e di qualità che unisce sapore e gola.

Ovviamente il baccalà va dissalato bene prima in acqua corrente, passato in una buona farina del nostro territorio e fritto, servito caldo come i cardi avvolti nel croccante scrigno di una pastella semplice e soffice, acqua e farina, che all'immersione nel l'olio d'oliva bollente sprigionano un profumo irresistibile che innesca la voglia di divorarli».

Passando al primo, e secondo, il consiglio è duplice in uno solo seguendo quella buona pratica che con un piatto se ne facevano due! Quindi la gallina ripiena, ottima ruspante se riuscite a trovarla che oltre ad essere un gustoso e importante secondo, con il suo fondo di cottura che diventa brodo, è perfetto per tagliolini in brodo gustosi, ancora meglio se fatti in casa.

Il ripieno è quello classico fatto con macinato di carne, aromi, pane e formaggio grattugiato, uova per legare l'impasto simile a quello delle polpette, ortaggi e patate per contorno cotti direttamente in tegame, con la lentezza che piatti così richiedono. E per chiudere un dolce, senza scomodare l'ormai diffusissimo panettone artigianale ottimo pure in Sicilia ma lontanissimo dalla nostra tradizione. "Le nostre sfinci morbide, farcite o semplici con zucchero, oppure i buccellati ripieni e diffusi un po' dovunque anche con nomi diversi in tutta la regione, per completare una cena o un pranzo da vera festa di Natale!"

E quindi Francesca cosa bere con un menù cosi sostanzioso e ricco di sapori? "Ovviamente il vino deve sostenere e valorizzare questa carrellata gustosa che trova in Sicilia ottimi abbinamenti con una produzione che si è ormai ritagliata uno spazio importante nel mondo del vino. Intanto rossi via, bianchi freschi per tutto il menù, sfatiamo questo blocco carne rosso, bianco pesce.

Per l'antipasto dei fritti le nostre bollicine assolutamente, perfetto l'accostamento con i vini mossi che esaltano la sapidità del cibo, hanno la giusta acidità per pulire il palato e far continuare a gustare il sapore del piatto. Consiglieri come indicazione geografica il territorio etneo che ultimamente ha dato ottimi risultati in questo segmento. E poi le bollicine sono definitivamente uscite dallo stereotipo del fine pasto con il dolce, o per relegate all'aperitivo.

Per il secondo (e primo) lo Chardonnay va benissimo per mettere in risalto la consistenza grassa della gallina ripiena, non sovraccarica e sovrasta il sapore intenso della carne e del ripieno, si armonizza bene con il fondo di cottura che genera il brodo che ha aromi intensi. Il profumo dello Chardonnay lega insieme tutti i sentori e dona al palato una freschezza che fa da controcanto alla consistenza dei piatti”.

Chiudiamo con il dolce, o i dolci, e qui andiamo verso altre bollicine? "Assolutamente no, con i nostri dessert rustici privi di creme o mousse ma così sostanziosi e aromatici vanno sposati i passiti o le malvasie, quelli delle isole hanno una marcia in più: l'isolamento e la latitudine, oltre alla lavorazione e l'affinamento in cantina, li rendono un più speciali degli altri. Cosa possiamo aggiungere se non…” buone feste a tutti a tavola!
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI