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Un sogno di bellezza e devozione: un gioiello al centro della Sicilia torna a splendere

I secoli non sono stati sempre gentili con questi luoghi. Dopo anni di vicissitudini, cambiamenti e chiusure inizia la nuova era della Chiesa della Madonna dell'Assunta

Roberta Barba
Storico dell'arte
  • 3 settembre 2024

La Chiesa Assunta di Caltanissetta

Nel 1540, Caltanissetta accoglie con entusiasmo i Padri Cappuccini, dando inizio a una storia di fede e dedizione che si intreccia con le vicende della città.

Un viaggio attraverso il tempo ci conduce al 1580, quando la visione illuminata e generosa della contessa Aloisia De Luna e Vega si concretizzò nella creazione della Chiesa della Immacolata, poi dedicata a Santa Maria Assunta, e del vicino convento dei Cappuccini.

Non si fermò qui: nel 1591, la contessa donò un terreno adiacente, un dono per il convento, dove secoli dopo sarebbe sorta la "Villa Amedeo".

Nel 1587, le mura della chiesa iniziarono a risuonare delle prime funzioni regolari. Solo cinque anni dopo, la tragedia toccò la nobile famiglia Moncada. Il principe Francesco Moncada trovò la morte e fu deposto nella cappella del Crocifisso, all'interno della chiesa.

La madre, Luisa, lo raggiunse in eterno riposo anni dopo, unendosi a lui in quel silenzioso abbraccio di marmo e fede. Questo sacro edificio non era solo un luogo di preghiera e riflessione, ma anche un faro di cultura.
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Nel 1698, i frati cappuccini fondarono una preziosa biblioteca, oggi custodita nella Biblioteca Comunale "L. Scarabelli" di Caltanissetta. Nel cuore del convento, si narrava la storia straordinaria di Fra Francesco Giarratana.

L'8 maggio 1625, mentre la peste mieteva vittime in tutta Europa, Fra Francesco, dalla finestra del convento, ebbe una visione. Vide l'arcangelo Michele, con la spada sguainata, proteggere la città impedendo l'ingresso di un appestato. I cappuccini raccontarono come da bambino, Francesco aveva incontrato un leone fuggito dal serraglio dei Moncada, giocandoci senza subire alcun danno.

Un segno del destino, una predestinazione che culminò con l'apparizione dell'Arcangelo. Fra Francesco, con la voce colma di emozione, proclamò il miracolo e si recò con i giurati in una grotta a contrada Sallemi, dove trovarono un uomo morto di peste, fermato prima di entrare in città.

San Michele aveva vegliato su Caltanissetta e il contagio fu scongiurato. Nel XVIII secolo, la Chiesa della Madonna Assunta subì una metamorfosi. Fu ampliata, il coro ingrandito, lo spazio sacro prolungato di sei metri, dando vita a una struttura accogliente.

Tuttavia, i secoli non sono stati sempre gentili con questi luoghi. Con il tempo, il convento fu trasformato nel nosocomio "Vittorio Emanuele", e la chiesa rimase come cappella ospedaliera, un legame tra la cura del corpo e quella dell'anima. Ma le ombre della storia non tardarono a calare.

La legge del 1866 sulla soppressione delle corporazioni religiose portò alla chiusura dei dieci conventi maschili di Caltanissetta, tra cui proprio quello dei Cappuccini, disperdendo i monaci nelle loro case. I cappuccini furono privati del diritto di indossare il saio fino al 1875.

Nel 2015, un altro duro colpo si abbatté sulla chiesa: infiltrazioni d'acqua minacciarono la sua stabilità, costringendo le autorità a interdirne l'accesso. Il tempo sembrava aver tracciato la sua implacabile firma sulle mura sacre, ma il cuore della comunità non smise mai di battere per essa.

Oggi, nonostante la sua collocazione insolita all'interno dell'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) in viale Regina Margherita, la chiesa è parte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC).

Un contesto inusuale che non ha però frenato l'amore e la dedizione delle autorità locali verso questo tesoro. Nel 2019, un incontro in prefettura segnò l'inizio di una nuova era. Fu deciso di avviare lavori di restauro, finanziati dall'ASP e supervisionati dalla soprintendenza dei Beni Culturali di Caltanissetta.

L'obiettivo? Restituire alla chiesa il suo antico splendore e riaprirla alla comunità.

Finalmente, il 13 marzo 2024, le porte della Chiesa della Madonna dell'Assunta si sono spalancate di nuovo. Dopo quasi un decennio di chiusura, il frutto di tanto impegno ha visto la luce.

La gioia collettiva ha trovato espressione anche il 15 agosto, quando la processione dell'Assunta è tornata a riempire le strade di Caltanissetta.

Il simulacro della Beata Vergine Maria, raggiante nel suo splendore, ha fatto ritorno nella sua dimora secolare. Non era solo un atto di fede, ma un simbolo di rinascita, di ritorno alle tradizioni che il tempo non ha potuto cancellare.

Oggi, la chiesa, rinnovata e splendente, accoglie nuovamente la comunità.

Ogni martedì, le sue porte si aprono per la celebrazione della Santa Messa, mantenendo vivo il legame con la società e continuando a essere un faro di spiritualità per Caltanissetta. Ogni messa, ogni momento trascorso in questo luogo sacro, è testimonianza di un nuovo capitolo nella storia della Chiesa di Santa Maria Assunta.
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