CULTURA
Un piccolissimo tesoro Liberty nascosto: si trova tra i pub di via La Lumia a Palermo
Costruita nel 1923 in stile liberty dietro la residenza della famiglia Lo Bianco, la cappella omonima si trova in pieno centro a Palermo ma in pochi la conoscono e non apre mai
Il soffitto della Cappella Lo Bianco di Palermo
Dopo l'abolizione degli ordini religiosi del 1866, vi fu infatti un declino assoluto verso l'edificazione di nuove strutture sacre.
Spesso invece accadeva che, per ragioni di attribuzione di priorità alla realizzazione di costruzioni civili e di nuove strade, molti di questi luoghi di culto venissero abbattuti.
E noi palermitani sappiamo bene di quali chiese si tratta e quanto oggi le rimpiangiamo.
Un esempio eclatante è la monumentale chiesa di Santa Rosalia allo Stazzone con il suo monastero, demoliti nel 1922 per il taglio di via Roma.
Di contro, specialmente nel primo ventennio del secolo scorso, si verificò in alcuni soggetti privati della medio-alta borghesia, l'esigenza della creazione di piccole strutture sacre annesse alle loro residenze.
Una di queste è la cappella Lo Bianco, in via Isidoro La Lumia, 77 costruita nel 1923 in stile liberty dietro la dimora della famiglia Lo Bianco.
Conoscevo l'esistenza di questa cappella ed una sera che mi trovavo in zona l'ho cercata insistentemente, poiché dapprima non mi era stato possibile identificarla con precisione non ricordandone esattamente il numero civico.
Inoltre in via Isidoro La Lumia, un tempo esclusivamente zona residenziale, sono oggi presenti una serie di pub e di locali di ristorazione piuttosto frequentati.
Pertanto anche l'andirivieni ed il parcheggio di automobili e motocicli dei clienti rendono difficile in questa strada, specialmente nelle ore serali, la vista dell'ingresso della cappella.
Abbandonata per lunghi anni e danneggiata da infiltrazioni d'acqua piovana sui soffitti, nel 2003 si è intervenuto urgentemente per il suo recupero con un finanziamento dell'Assessorato Regionale ai Beni culturali e ambientali.
La cappella Lo Bianco, di proprietà dell'Istituto Diocesano per il sostegno del Clero, è stata resa visitabile nel 2003, dopo gli interventi, durante le manifestazioni relative al festival "Settimana delle Culture" di quell'anno e, in seguito, per alcune mostre.
Dopo oltre 15 anni dai lavori eseguiti, il piccolo edificio sacro meriterebbe altre cure di manutenzione e, magari, la sua fruibilità ai visitatori che desiderano apprezzare la sua bellezza ed il senso di raccoglimento per il quale i coniugi Lo Bianco vollero realizzarla.
A un passo dalla movida cittadina esiste ancora questo luogo di ritiro e di introspezione spirituale "vano del mondo stimando il conforto".
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