TRADIZIONI

HomeNewsFood & WineTradizioni

Un "Pezzo duro" ma si scioglie in bocca: U Scumuni, antica specialità dolciaria siciliana

Dall'irresistibile gusto le sue origine sono antiche. Rientra nel repertorio delle ricette più antiche del repertorio culinario italiano; in particolare, gode di tanta popolarità nel capoluogo etneo

  • 28 aprile 2022

U scumuni

Sicuramente molti catanesi avranno sentito parlare del famosissimo “Scumuni”, noto anche col nome di “Pezzo duro”. Trattasi di un tipico dolce siciliano caratterizzato dalla compresenza di due gusti di gelato e dal pan di spagna. Questa specialità dolciaria, per chi non ne fosse a conoscenza, rientra nel repertorio delle ricette più antiche del repertorio culinario italiano; in particolare, gode di tanta popolarità nel capoluogo etneo ed anche in altre località siciliane.

Tuttavia, l’aspetto davvero coinvolgente riguarda proprio le sue origini: a tal proposito, secondo quanto tramandato dalle fonti pervenute, sappiamo che questa irresistibile leccornia risale alla dominazione araba in Sicilia. Ciononostante, l’epoca in cui conobbe il massimo grado di diffusione fu il XVII secolo. Ben presto venne ampiamente apprezzata anche nel resto d’Italia, assumendo delle denominazioni differenti; la più conosciuta, come già accennato, è proprio quella di “Pezzo duro” ma in altre parti d’Italia è indicata anche come “Schiumone”.
Adv
Quest’ultimo termine non sarebbe altro che la traduzione della variante siciliana “Scumuni”. L’appellativo, inoltre, allude alla presenza della panna che insaporisce questo gustosissimo dessert dalle molteplici sfumature; basti pensare che anche la sua forma varia da luogo a luogo: sebbene solitamente presenti una conformazione allungata ed ovale, in diverse zone viene realizzato dal profilo più rotondo. Da ciò ne deriva il simpatico nomignolo di “Bombetta”.

Rimanendo in tema di soprannomi sappiamo che in altre parti d’Italia reca persino l’epiteto di “ Misto Umberto”, espressione ideata dalla volontà di omaggiare l’ultimo re d’Italia. Detto questo, passiamo alla modalità di preparazione. Nel caso della Sicilia il procedimento, pur non discostandosi dal metodo tradizionale, presenta alcune differenze: in poche parole, ci sono gelaterie che prediligono l’uso del pan di spagna e altre che si limitano a comporlo solamente con i due gusti di gelato.

Esiste, tuttavia, un’ulteriore variante che prevede l’aggiunta di uno strato di panna tra i due gelati. A Catania, per esempio, prevale l’ “usanza” di imbottirlo con il pan di spagna; esso viene preparato con i seguenti ingredienti: uova sbattute con latte e zucchero, canditi e aromi di mandorla o vaniglia. Chi ,invece, utilizza la ricetta con la panna centrale spesso lo addolcisce con delle gocce di cioccolato.

Nei tempi moderni, infatti, la panna è un elemento molto gettonato per i dolci freddi siciliani. Difatti, proprio come avviene nel caso della granita, molti maestri gelatieri non rinunciano a impiegarla anche sopra lo Scumuni. Un’altra particolarità che salta all’occhio e, soprattutto al palato, è la consistenza che questa delizia manifesta.

Ciò svela anche la ragione per cui si tende a chiamarlo “Pezzo duro”; infatti, la densità che lo contraddistingue è il frutto della messa in congelatore ancora prima di mischiare le due parti. Ad ogni modo, per approntarlo a dovere è necessario seguire una serie di passaggi: foderare un contenitore a cupola con della pellicola - disporre il primo strato di gelato lasciando il centro vuoto - mettere il primo strato di pan di spagna - disporre il secondo strato di gelato lasciando il centro sempre vuoto - tagliare a pezzetti canditi e mandorle - riempire lo spazio vuoto al centro - livellare la superficie - inserirlo in congelatore per due ore.

Dopo essersi solidificato, occorre solo bagnare la ciotola con dell’acqua per facilitare lo staccamento del gelato. Fatto questo, non resta altro che assaporarne il divino e sublime gusto.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI