ITINERARI E LUOGHI
Un patrimonio Unesco al centro della Sicilia: il Duomo con la "campana dei 101 quintali"
Vi portiamo al centro della città di Enna. Qui c'è un complesso monumentale che è uno splendido concentrato di quattro secoli di storia dell’arte
Il duomo di Enna
Secondo le fonti storiche, intorno al V secolo l’area era occupata da un tempio pagano intitolato a Proserpina. Ulteriori testimonianze riportano che, poco dopo, il complesso templare fu sottoposto a profonde modifiche strutturali. Infatti, su di esso è stata costruita la chiesa di Santa Maria Maiuri.
Nel 1307, invece, furono avviati i lavori per la pianificazione del Duomo. Promotrice dell’iniziativa fu Eleonora d’Angiò, regina di Sicilia, la quale desiderava celebrare la nascita del figlio Pietro.
Nel 1412, il fabbricato religioso fu votato al titolo della Visitazione di Maria. Ricaviamo, altresì, notizia che nel 1446 un grave incendio lo ridusse in cenere: rimasero intatte solo un’abside ed una parte del fianco destro.
In tal modo, il monarca fu in grado di finanziare la riedificazione dell’opera edilizia. Ad oggi l’esemplare architettonico è costituito da tre navate, tre absidi ed imponenti colonnati corinzi. Non passano in secondo piano le incantevoli tele e la maestosa facciata con torre campanaria.
L’ingresso, oltre ad essere inquadrato da una grande scalinata, è abbellita da tre portali contornati da lesene. La cattedrale, inoltre, si innalza su due ordini impreziositi da scenografiche finestre e pregevoli cornici. La sezione inferiore ospita il portale cinquecentesco che si suole denominare “ Porta di Ponente”.
Di converso, il portale d’accesso superiore risale al periodo seicentesco. Esso è sovrastato da una massiccia torre ed una campana che viene comunemente soprannominata dei 101 quintali.
Sul lato destro risaltano rispettivamente la “Porta Santa”, nota pure come “Porta del Giubileo", e la "Porta Sottana".
La prima, in chiaro stile gotico, è decorata con sei colonne a capitelli ed un arco sormontato dalla "Madonna con Gesù Bambino". La seconda, ascrivibile al Cinquecento, è contrassegnata da un timpano che sorregge il bassorilievo marmoreo raffigurante “San Martino e il povero”.
Quanto all’interno della struttura, essa risulta essere articolata in tre navate divise da colonne di alabastro nero. Due di esse si attribuiscono all’ingegno dell’artista Gian Domenico Gagini.
Di grande pregio il soffitto in legno, realizzato a cassettoni e adorno di mensole a forma di grifi alati. Al piano inferiore, si ammirano dodici tele del 1672 che riproducono Santi monaci e monache basiliani. Sul lato della navata destra, si scorgono alcune opere pittoriche dipinte dal fiammingo Guglielmo Borremans.
Si tratta dei seguenti capolavori: "Transito della Vergine", "Santi Lucilla e Giacinto", "S. Agata che appare a Santa Lucia e alla madre malata" e "Il battesimo di Gesù". Altra opera di inestimabile valore è la statua della Madonna della Visitazione. Ideata dalla mano dello scultore napoletano Scipione di Guido, fu acquistata a Venezia nel lontano 1412.
In definitiva, il complesso monumentale è uno splendido concentrato di quattro secoli di storia dell’arte.
Non a caso, rappresenta una delle architetture medievali più carismatiche del territorio nazionale.
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