STORIE
Un'intera famiglia (da Aspra a Bruxelles): la nuova vita di Giuseppe ricomincia in Belgio
Un punto di vista e una voglia di fare differenti subentrati con la paternità e il desiderio di offrire di più alla propria famiglia. La storia di Giuseppe e Silvana
Giuseppe Aiello con la moglie Silvana e le figlie Rachele, Alice e Frida
Viveva nella borgata marinara alle porte di Palermo e lavorava come cuoco a Bagheria, una dimensione a misura d’uomo con una routine di cui non potersi davvero lamentare ma che non lo appagava, tanto più che nel 2017 Giuseppe aveva già una moglie, Silvana, e una bimba di due anni, Rachele.
Un punto di vista e una voglia di fare differenti subentrati con la paternità e il desiderio di offrire di più alla propria famiglia, anche se questo comporta non pochi sacrifici.
Silvana, di origine palermitana, riusciva a lavorare poco date le scarse possibilità occupazionali offerte da questa terra e in più c’era la bimba piccola di cui prendersi cura. Una grande forza “ingabbiata” in questa donna che non poteva trovare espressione qui in Sicilia, e il desiderio di far crescere Rachele più libera di scegliere, sono stati il motore del trasferimento a Bruxelles.
La meta scelta, Bruxelles, non è stata casuale. Lì viveva già il fratello di Silvana ed era un luogo che, proprio per questa ragione, avevano imparato a conoscere e apprezzare da turisti, e in cui sentirsi più accolti che altrove.
Da subito Giuseppe si è inserito nel suo mondo, la ristorazione, e ancora oggi lavora come sous chef in un noto hotel della città. Bisogna riconoscere che il Belgio in questi anni abbia saputo dare tanto alla famiglia Aiello, nel frattempo ingranditasi, così da trasformarsi sempre più in "casa" per loro cinque.
Sì perchè adesso Rachele ha due sorelline, entrambe nate a Bruxelles: Alice, ribattezzata “il piccolo terremoto” dal papà, nata nel febbraio del 2022, e la dolcissima Frida, nata nel luglio del 2023.
Silvana, dopo il lavoro come cuoca in un asilo e la pausa per le due gravidanze ravvvicinate, adesso sta frequentando un corso per diventare maestra. Il trasferimento non ha provocato di sicuro rimpianti in Giuseppe alla luce di tutto ciò che è stato in questi anni. Oggi sono una piccola “colonia palermitana”.
nel frattempo hanno accolto anche la sorella di Silvana e alcuni amici che come loro si sono trasferiti in cerca di una vita migliore. Un gruppo nel quale trovare supporto per le necessità quotidiane, una vera e propria seconda famiglia.
Le soddisfazioni e la serenità conquistata purtroppo non diminuiscono la mancanza degli affetti rimasti ad Aspra. In Sicilia c’è l’adorata mamma, il padre, il fratello, la sorella, i nipoti che Giuseppe ha sì visto venire al mondo ma di cui sta perdendo gli anni della crescita.
Qui ci sono ancora gli abbracci degli amici di infanzia, i classici "pochi ma buoni" che hanno condiviso con lui la leggerezza dell’adolescenza.
Suo padre Mimmo è il presidente della Comunità marinara e questo ha inevitabilmente inciso sulla crescita di Giuseppe che non è solo figlio dei suoi genitori ma un po’ di tutto il borgo, a cui sente comunque di appartenere.
Ancora oggi quando torna a casa, Silvana sa bene che il suo tempo trascorre in riva al mare, a salutare e scambiare quattro chiacchiere con i pescatori più anziani che lo hanno visto crescere tra le loro barche.
Se glielo chiedete Giuseppe vi dirà che la Sicilia è «come una ragazza che ti ha lasciato ma tu non smetti di amare», quindi sei il solo legittimato a parlarne male e anzi la difendi se qualcuno osa pronunciare una parola fuori posto sul suo conto.
Di sicuro c’è che non tornerebbe indietro però, perchè per amore delle figlie e della dimensione di vita ottenuta all’estero ci si può sforzare di silenziare un po’ le mancanze, per quanto forti siano certi giorni. La vita a Bruxelles procede benissimo perché è una città molto accogliente per le famiglie, e il futuro degli Aiello è di sicuro lì ma con il cuore in Sicilia.
Il Belgio è ormai la patria delle piccole di Giuseppe e Silvana, lì stanno crescendo in un ambiente ben più variegato di quello che avrebbe riservato loro Aspra. Adesso Rachele gioca a calcio nella squadra di Etterbeek e hanno amici arabi, italiani e armeni, difficile potesse capitare se fossero rimasti in Sicilia.
Sono ancora piccole ma cresceranno bilingue e con la possibilità di scegliere in totale libertà per il loro futuro, nel segno della gratitudine per questi genitori che hanno messo da parte il loro piccolo mondo per aprirne uno ben più ampio a loro tre.
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