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Un esodo "al contrario": Giulia, chi è la giovane bergamasca che ha scelto Palermo

Una storia di trasferimento "al contrario" di una giovanissima bergamasca che ha deciso di fare di Palermo la sua base di appoggio da cui girare il mondo

Sara Abello
Giornalista
  • 16 agosto 2024

Giulia Trapletti

Una passione per la Sicilia sviluppata in tempi non sospetti e poi un trasferimento, sembrerebbe definitivo, a Palermo.

La storia di un popolo, l’architettura di una città, gli amici, la costante possibilità di mettersi in gioco conoscendo persone nuove incuriosite dal suo accento, queste sono le ragioni della scelta in assoluta contro-tendenza di Giulia, bergamasca di nascita ma siciliana per volontà.

Siamo abituati a leggere, ormai senza neanche storcere più di tanto il naso, le tante storie dei siciliani che si trasferiscono al nord o all’estero. E lo siamo al punto tale che sapere di una giovane lombarda che si stabilisce a Palermo sembri quasi stranuliddo.

Ovviamente Giulia non ha gli occhi foderati di prosciutto, per cui i difetti e le problematiche della nostra bella isola li vede tutti... eppure l’amore è così, magari hai il bel ragazzo con un buon lavoro che ti corteggia, e invece perdi la testa per il precario di turno con verve pure siddiatella.
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Giulia Trapletti con i suoi 23 anni ha già una laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, conseguita con il massimo dei voti proprio a Palermo, e un futuro che sembra delinearsi in giro per il mondo ma con una base assolutamente siciliana.

La sua storia rappresenta ancora una piccola percentuale ma comunque un trend in crescita.

Tutto è iniziato subito dopo il diploma, quando Giulia, che all’inizio aveva deciso di iscriversi alla facoltà di Storia e filosofia, chiaramente per la storicità dei luoghi ha subito iniziato a vagliare l’ipotesi di un trasferimento a Napoli o a Palermo, città che aveva già nel cuore per un bel numero di vacanze trascorse qui con la famiglia.

E proprio nella sua numerosa famiglia e negli amici non ha riscontrato subito grande appoggio per questa sua idea di un cambiamento geografico sicuramente netto.

Da una parte mamma Grazia, la sua sostenitrice più grande, ha accolto con entusiasmo l’eventualità perché da sempre grande amante del meridione, dall’altra i nonni paterni, Angela e Pierangelo che, probabilmente per quel fattore anagrafico che impone loro una visione vagamente rétro della nostra terra, hanno immediatamente tentato di dissuaderla.

Va detto che anche gli amici di Giulia, che di certo non sono degli ottantenni, un po’ come i nonni hanno preso la sua idea con un certo scetticismo, pensando quasi che avesse optato per la circostanza più “facile” - chissà chi è che racconta in giro che qui laurearsi sia un gioco da ragazzi solo perché «tanto dopo le lezioni te ne vai a Modello e passa tutto» - e per questo meno solida.

In realtà Giulia non è mai stata una giovane con poca testa sulle spalle o in cerca di scorciatoie... non a caso già ai tempi del liceo la sera era impegnata in un lavoretto in pizzeria che di sicuro, insieme alla scuola al mattino e allo studio il pomeriggio, non è che le lasciasse il tempo libero da aver grilli per la testa.

All’inizio allora, con l’unica certezza di voler lasciare Bergamo e il settentrione in generale, un po’ per accontentare i nonni che l’avevano invitata a riflettere bene, decide di vagliare l’offerta formativa Ceca in ambito di materie umanistiche e, superati a malincuore i test di ammissione all’università di Praga, affitta una casa dove trasferirsi.

A malincuore sì, perché come ha confessato la stessa Giulia: «Io speravo non mi prendessero, così avrei potuto dire di averci provato ma che alla fine Palermo diventava la scelta obbligata».

Giulia è una ragazza capace però, e quei test li ha ben più che superati.

Tuttavia poco prima di stabilirsi definitivamente a Praga, durante l’ennesimo viaggio estivo che l’ha portata a Castronovo di Sicilia, dove ha ritrovato amici conosciuti proprio durante una delle precedenti vacanze, il suo percorso si è improvvisamente delineato, ricordandole quel calore umano che l’aveva condotta lì e la scelta di restare a Palermo è divenuta inevitabile.

Ovviamente pian piano tutti hanno accettato questa sua decisione, anche quando una volta resasi conto di voler lasciare Storia e filosofia per iscriversi invece a Scienze politiche e delle relazioni internazionali è rimasta qui anziché tornare a casa.

Adesso dopo la laurea triennale ha già in mente di proseguire con la magistrale in International Trade, corso interamente in inglese e che più di altri in Italia le permetterà di realizzare il suo sogno di confrontarsi già durante il percorso di studi con realtà straniere grazie ai numerosi accordi siglati da Unipa.

«Bisognerebbe che i miei coetanei si liberassero da inutili preconcetti così da rendersi conto che Palermo ha un’ottima offerta formativa - racconta Giulia - oltre alle bellezze paesaggistiche e monumentali del territorio e alle logiche fuori dal caro affitti che la rendono consigliabile rispetto a molte città del Nord».

E al Nord Giulia ormai torna non più di due volte l’anno e per brevi periodi, nonostante a Bergamo vi siano il fratello Mattia, papà Gianluca con la moglie Sara e il figlio Sebastiano, nonna Antonietta con mamma Grazia e i famosi nonni paterni con qualche "perplessità" riguardo il Sud ma che di recente, proprio in occasione della loro venuta per la laurea della nipote, conoscendo la terra e le persone che l’hanno accolta non hanno potuto far altro che ricredersi.

In futuro, non esclude di proseguire ulteriormente con un dottorato o esperienze in azienda, è proprio questo il bello, qui sente di aver tante opzioni alla sua portata ed è certa che la base di appoggio di questo suo andirivieni lavorativo sarà proprio la Sicilia.

A Palermo ha tanti amici tra i colleghi di Scienze politiche e quelli di Storia e filosofia e poi, come racconta felice Giulia, basta andare in palestra o ad un evento domenicale nei musei che diventi facile scambiare quattro chiacchiere con persone nuove che le chiedono subito delle sue origini, rico- noscendo un accento non propriamente meridionale.

Qui ha trovato gli amici veri, quelli che ci sono e per i quali esserci ogni volta che è necessario, con una genuinità dei rapporti che riconosce non aver mai riscontrato a Bergamo. A Castronovo poi c’è la sua seconda famiglia, composta dagli amici Marco, Antonino, Francesca e Giorgia.

Da loro va tutte le volte che può e li aiuta nel loro lavoro di accoglienza turistica nell’ambito della Via Franchigena. In Sicilia Giulia ha trovato tutto ciò che cercava: una vita tranquilla che compensa la sua natura frenetica plasmata dai ritmi della sua Bergamo.
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