ITINERARI E LUOGHI
Tra pennellate di colore, luci e pendii: in Sicilia puoi esplorare il "Villaggio di Salice"
Una bella escursione primaverile alla scoperta del borgo di Salice. Da qui si arriva fino al torrente Marmora lungo un percorso ad anello. Ecco dove si trova
Villaggio del Salice
Domenica 24 marzo il nostro gruppo ha intrapreso un'escursione nello stesso territorio comunale di Messina e più esattamente un percorso ad anello dal borgo di Salice (circa 12 km dal centro cittadino) al torrente Marmora che abbiamo iniziato a percorrere risalendo un tratto distante un paio di chilometri dal mare.
Si potrebbe pensare data la vicinanza di un'escursione in tono minore, tanto per non rimanere fermi.
È invece incredibile come i nostri paesaggi per la loro grande varietà e bellezza non finiscono mai di stupirci e di regalarci delle grandi emozioni. Questa volta veramente una parte importante l'ha svolta: «Primavera d'intorno brilla nell'aria e per li campi esulta, sì che a mirarla intenerisce il cuore».
Così come ha scritto Giacomo Leopardi nella poesia: "Il passero solitario", in cui così parla delle condizioni di grazia della natura in questa stagione.
C'era pure la bianca fioritura delle tante siepi di erica, più i fiorellini di trifoglio presenti in mezzo al verde della tenera erbetta dei prati a cui si sono aggiunti alberi di pruni e di albicocche in fiore. Tutto questo sotto un azzurro cielo e con sullo sfondo l'azzurro più intenso del mare anzi un magnifico color turchino.
Intanto camminando siamo arrivati giù al torrente che nel suo corso per ampi tratti aveva più le sembianze di un ruscelletto.
A ridosso di una sua altura abbiamo notato una casa bianca e vicino ad essa, qualora non avessimo già apprezzato varie tonalità di giallo c'erano tante mimose con la loro fitta chioma in piena fioritura.
Intanto abbiamo proseguito il cammino che per noi escursionisti non è quello regolare e monotono che si può fare su una strada cittadina, ma comprende pure balzi e salti per superare un breve corso d'acqua, talvolta facciamo delle laterizzazioni, delle arrampicate, degli esercizi in equilibrio sui sassi, o allunghiamo quanto più è possibile il passo in relazione agli ostacoli da superare.
Pertanto tutto ciò diventa un esercizio fisico completo.
Tutto ciò unito al benessere interiore che sempre arreca il contatto con la natura, il respirare a pieni polmoni l'aria imbevuta di vapore acqueo, ascoltando il fruscio delle foglie e talvolta un grido o un canto di una cinciallegra. Intanto continuavamo ad avanzare accanto al placido scorrere del ruscelletto che a intervalli più o meno regolari formava delle cascatelle.
La vegetazione fluviale determinava il crescere di un'erbetta dal verde più tenue che si accompagnava col verde delicato delle tenere nascenti chiome di alcuni ontani. In questo periodo dell'anno il paesaggio acquista una grazia talmente meravigliosa che veramente ci chiediamo insieme al poeta Giacomo Leopardi: «Chissà a quale suo dolce amore sorrida la primavera».
Verso le ore 12.00 dopo quattro ore di cammino siamo giunti al borgo di Salice: grazioso e amorevolmente tenuto dai suoi abitanti, su alcuni muri delle case abbiamo perfino visto delle scarpe da cui spuntavano dei fiori, un po' come a Siviglia, ma con un pizzico di fantasia nostrana.
Questo borgo ha un'altezza di 265 s.m. distando da esso circa tre o quattro chilometri ed è fantastico per una sua peculiarità, esso è straordinariamente panoramico, infatti affacciandosi dalla sua piazza principale che è ombrosa perché situata sotto una rupe, sulla sinistra si vede l'azzurro mare fra il verde delle colline e le prime case bianche del paese, sulla destra invece e per tutto un ampio fronte al di là delle case c'è sempre il favoloso sfondo della distesa marina.
Io penso che ciò costituisca per gli abitanti del luogo un elemento non trascurabile di benessere interiore.
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