Tra le sbarre e i misteri: chi ricorda la Fontana dei due Dragoni a Palermo?
È l'ultima a essere rimasta delle cinque fontane monumentali che adornavano corso Calatafimi: ai cittadini è nota per il fenomeno di acustica che nasconde

La Fontana dei due draghi in corso Calatafimi a Palermo
È "protetta" da una cancellata ornamentale in ferro sin dall'inizio, quando lo scultore palermitano Nunzio La Mattina la realizzava nella sua meravigliosa grandezza su progetto dell’artista Mariano Smiriglio.
Tutta in marmo è composta da una vasca che vede due draghi accovacciati sul bordo, l'uno di fronte all'altro: le due imponenti figure mitologiche versano l’acqua nella fontana dalla bocca.
È nota in città per il fenomeno di acustica che nasconde: se si pronunciano delle parole, anche sussurrando, si può essere ascoltati con chiarezza da chi si trova all’estremità opposta.
La fontana non è accessibile al pubblico ma il gioco, si dice, che riesca ugualmente anche da al di qua della ringhiera: un ottima chance per chi desidera fare uno scherzo a qualche amico ignaro della storia.
La piccola esedra con la fontana si trova di fronte all'Albergo delle povere ed è stata (finalmente) restaurata nella primavera del 2016.
Sono state tante le associazioni che hanno chiesto a gran voce il recupero di questa sorgente, l'ultima rimasto delle cinque che anticamente adornavano la via: fontane dimenticate di cui non resta nemmeno un'immagine.
Si tratta di una interessante tappa per appassionati e turisti: un salto nel Seicento e in un posto di "riposo" per le carrozze che nelle assolate giornate si mettevano in viaggio verso Monreale.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Per i cugini era un "mostro", per la madre una figlia: la storia del (vero) "Gattopardo"
-
ITINERARI E LUOGHI
Quando arrivi ti senti in un’altra epoca: in Sicilia si trova la stazione più bella d'Italia