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Sogni infranti e poi si reinventa: chi è l'imprenditrice che coltiva lavanda in Sicilia

Interessata alla vendita di alcuni prodotti di origine naturale, ha deciso di affiancare suo nonno nella gestione della sua azienda agricola: la storia di Francesca

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 14 aprile 2025

Francesca Cinquemani

Per le nuove generazioni della nostra Isola trovare lavoro o anche solo sperare di rimanere in Sicilia è spesso un sogno infranto, che porta molti neolaureati (e non solo) a considerare di progettare il proprio futuro lontano dalla nostra terra.

Non tutti i giovani siciliani però abbandonano casa, nella speranza di trovare un posto di lavoro all’estero.

Esistono anche alcuni casi meritevoli di resistenza, che hanno permesso ad alcuni nostri giovani concittadini di divenire dei piccoli imprenditori e il volto sano di una popolazione in perenne cambiamento.

Fra questi volti abbiamo Francesca Cinquemani, giovane laureata in Disegno Industriale di Cianciana, che nel corso degli ultimi anni ha dato vita insieme alla propria famiglia a una nuova avventura all’interno della propria azienda agricola.

Dopo un fulmineo periodo di sconforto, sorto per problemi personali durante i primi anni della pandemia, Francesca ha infatti deciso di reinventarsi, decidendo di unire la sua formazione di progettista con la passione per la natura.

Interessata alla vendita di alcuni prodotti di origine naturale, ha deciso di affiancare suo nonno nella gestione della sua azienda agricola, proponendo nuove proposte agroalimentari, a cui ha personalmente infuso un significato unico più profondo.

Puntando su innovazione e sostenibilità, Francesca ha per esempio introdotto nelle proprie campagne la produzione della lavanda.

L'obiettivo è quello di valorizzare il proprio territorio, senza dimenticare quali sono stati gli aspetti storici e culturali che hanno reso la provincia di Agrigento – ma più in generale i territori della Sicilia centro meridionale – uno dei territori più apprezzati del Mediterraneo dai tempi dei greci e dei romani.

Proprio per ricollegarsi a questa antica tradizione, Francesca Cinquemani ha anche deciso di collaborare con alcune realtà locali, in modo da ospitare nel suo terreno degli eventi fortemente evocativi, che si ricollegano alle cerimonie religiose pagane siciliane che un tempo celebravano la natura.

Tra questi eventi non possiamo menzionare la “Sicani Lavanda Experience”, manifestazione che permette a tutti di conoscere la storia della coltivazione della lavanda, di conoscere la pianta e d’immergersi nei suoi profumi.

Con l’intento di tutelare la biodiversità e la salute del proprio territorio, ha anche deciso di utilizzare delle varietà in grado di resistere all’elevate temperature estive, ai terreni argillosi e sassosi e alla distruttiva siccità, così da non dipendere dall’erogazione dell’acqua durante l’estate che come si sa è uno dei grandi problemi che affliggono il sud della Sicilia.

Oltre alla lavanda, la sua famiglia ha inoltre sempre coltivato mandorle, olive, uva e pesche, ovvero dei prodotti tipici della cultura gastronomica siciliana.

La scelta di coltivare la lavanda è stata però probabilmente la scommessa vincente, che ha permesso non solo a una giovane imprenditrice di vendere prodotti innovativi, ma anche di sostenere l’impollinazione delle api e la sempre più magra produzione regionale di miele, prodotta da una sottospecie regionale di ape mellifera, il cui nome è "Apis mellifera sicula".

Per far conoscere il suo lavoro, Francesca ha anche deciso di esportare la propria conoscenza, partecipando a diverse fiere ed eventi locali, dove vende i suoi prodotti, tra cui biscotti, miele, grissini, piatti tipici della provincia agrigentina, candele, saponi naturali e piccole boccette di olio essenziale.

Con un’idea ben chiara del futuro, Francesca sogna quindi di continuare ad occuparsi della sua azienda e di produrre nuovi prodotti sostenibili, seguendo i principi dell’economia circolare e rifiutando con ostinazione un modello industriale, che preveda l’uso di pesticidi e di fitofarmaci.

Due anni fa, dopo alcuni mesi passati a domandarsi come migliorare le proprie competenze sulla sostenibilità ambientale, Francesca ha anche deciso d’intraprendere un percorso di servizio civile presso Legambiente e d’iscriversi alla magistrale di Design grafico all’Accademia di Belle arti.

Il suo è quindi un esempio di coraggio e di determinazione femminile, paradossalmente sorto in un momento di fragilità e di cupezza, che dimostra come la Sicilia ha ancora molte chance di valorizzazione e di guadagno economico, quando l’imprenditoria sposa il rispetto nei confronti delle persone e della natura.
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