MUSICA
Skip, l'hairstylist più alternativo di Palermo debutta nella trap: il videoclip del "Chapo"
Il videoclip è girato tra Palermo, Capo Gallo, Macari e Monte Pellegrino. Skip ha scritto il brano in pieno lockdown ed esprime quello che pensa su un tema delicato
«Con questo brano mi sto esponendo molto alle critiche, sono pronto a subirle, ma porto avanti la mia idea sulla liberalizzazione delle droghe leggere e lo voglio fare attraverso il linguaggio della musica trap», racconta.
Il videoclip è girato tra Palermo, Capo Gallo, Macari e Monte Pellegrino ed è diretto da Oliviero Russo. Il brano, prodotto con il supporto di Francesco Criscione di Supernova Studio, masterizzato da Aemme Studio a Roma e a cui ha partecipato Samuele Davì alla tromba, è stato scritto durante il lockdown.
«In piena pandemia mi sono ritrovato ad avere due mesi liberi come non mi capitava da tempo e ho cominciato a riscrivere testi - spiega Skip -. Sono partito dal rock alternativo, dall’hip-pop, dal rap americano, ma negli ultimi tempi ho deciso di avvicinarmi alla trap per cercare di esprimere ciò che davvero penso su certi temi, anche se delicati.
Classe 1978, Francesco nasce e cresce a Palermo manifestando da subito una predisposizione alla musica e alla creatività artistica. L’approccio al mondo dell’arte avviene nel ‘92 come writer (nel 2016 organizza a Mondello Insight – Graffiti Jam, una grande manifestazione sui Graffiti dove coinvolge vari artisti del panorama nazionale).
A 13 anni inizia a lavorare in barberìa (attività che prosegue tuttora) e contemporaneamente cresce anche la sua passione per la musica: inizia a fare il deejay, poi cantante e compositore (autodidatta).
Nel 1996, a 18 anni fonda il suo primo gruppo “Le Gocce Selvatiche”, che però ha vita breve. Nel 1998, fonda i “Pesce Pilota” e nel 2001 arrivano gli “Intrakundìa”, il suo gruppo più duraturo e con cui vince diversi concorsi regionali, e si esibisce in giro per la Sicilia e per l’Italia.
Nell’ambiente artistico palermitano Skip è conosciuto per gli eventi che organizza anche nel suo locale, Skip La Comune, luogo d’interscambio culturale dove ospita mostre e live di artisti anche emergenti.
«Ho tante paure, non m’interessa il giudizio sul brano. Quello che voglio provare a scardinare è il pregiudizio che lega un determinato genere musicale all’età - prosegue Skip -. Il fatto che abbia scelto di fare musica trap per la prima volta, a 42 anni, per esprimere ciò che penso su certi temi per me non è rilevante: non penso ci sia un limite di età associabile ad un genere musicale per potersi esprimere. Per questo non sono d’accordo con il pensiero di Manuel Agnelli che afferma che a 40 anni non si possa fare questo genere di musica».
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