STORIA E TRADIZIONI

HomeNewsCulturaStoria e tradizioni

Si chiama Giufà, come il bambino ribelle: a Palermo c'è un posto speciale (e per tutti)

Un posto magico che si trova all'interno del Punto luce di Save the Children, nel quartiere Zen di Palermo: ci sono circa 7mila i libri tra fiabe, narrativa e saggistica

  • 2 settembre 2019

La biblioteca "Giufà"

Si chiama "Giufà", come il bambino ribelle e curioso della tradizione orale siciliana ma anche personaggio ricorrente della cultura di tutti i Paesi del Mediterraneo: la biblioteca che si trova allo Zen 2 di Palermo è un punto di riferimento per i ragazzi e gli adulti del quartiere da quando ha aperto nel 2017.

Si trova all'interno del Punto luce di Save the Children, che è gestito dall'associazione Zen Insieme, e sono circa 7mila i libri messi a disposizione di tutti tra fiabe, libri di letteratura e saggistica, consultabili nella sala lettura oppure da prendere in prestito per essere letti con calma in casa.

Oltre ai libri ci sono anche i cosìddetti "seriali" come riviste o fumetti, ma anche diversi pc grazie ai quali si svolgono tantissimi laboratori.

«È l'unica biblioteca che c'è nella zona di Palermo Nord - racconta Valentina Morici, la bibliotecaria nonché responsabile di Giufà - quella più vicina si trova a Pallavicino. Da poco siamo entrati nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) e siamo inseriti nel polo comunale di Casa Professa ed è stata finanziata con i fondi dell'8xmille alla chiesa Valdese, dalla Fondazione Sicilia e da Trecani».
Adv
«L'abbiamo chiamata Giufà perché è una figura che volevamo anche riscattare di un bambino ribelle che non mal sopporta le regole e che cerca sempre di trovare una soluzione creativa».

C'è la storia di Antonella che ha 16 anni e frequenta la biblioteca dal primo giorno di apertura.

«Vengo ogni giorno - racconta - in estate resto dalla mattina fino alla chiusura, in inverno solo il pomeriggio. Partecipo a utte le attività laboratoriali, dalla musica, al teatro alla capoeira e anche i corsi di lettura e di scrittura creativa». Insieme ad altri ragazzi Antonella è stata anche invitata alla manifestazione letteraria Taobuk di Taormina: «Ho letto diversi libri lì - racconta - e quello che più mi ha colpito è stato "Il vento contro", la storia di un ragazzo cieco che fa sport, mi è piaciuta la sua perseveranza e come era scritto il libro».

«Questo luogo è importante perché è il primo contatto che molti dei bambini del quartiere hanno con i libri - racconta Miriam Spinnato, una delle operatrici del centro - perché purtroppo non tutti hanno gli strumenti per avere dei libri, capiscono qua cos'è un libro, lo prendono in mano fisicamente, qui si stimola la fantasia, da qui si aprono i mondi dell'immaginazione, un aspetto importantissimo per la crescita di un bambino».

C'è anche la storia di Enock che di anni ne ha invece 12 ed è originario dello Sri Lanka: anche lui è un assiduo frequentatore della biblioteca dello Zen,

«Mi piacciono i libri di avventura e quelli scritti dagli youtuber - confessa - anche se io da grande non ho intenzione di diventare uno youtuber, vorrei fare il meccanico e il batterista. In biblioteca ho conosciuto anche Geronimo Stilton, un personaggio dei fumetti che mi piace moltissimo».

Per chi volesse contribuire a rendere semrpe più bella e ricca questa biblioteca, può portare libri di narrativa e saggistica per la campagna di book rising di Giufà. Per maggiori informazione è possibile chiamare Valentina Morici al numero: 329 8191656.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI