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Sembra la "Piccola Venezia" ma è in Sicilia: il tour tra canali (navigabili) e vicoli colorati

Un luogo ispirato profondamente dalla cultura francese e simile a Port Grimaud, in Costa Azzurra. A sorprendere sono soprattutto i suoi colori e il panorama unico

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 26 luglio 2024

Portorosa Marina Yachting (foto Facebook)

"Osare: è questa la fonte di ogni progresso". È quello che pensarono il magistrato in pensione Antonio Porcino e la società privata “Bazia Gardens S.p.A.” al termine degli anni Settanta. Nelle loro intenzioni - care - subentrò il forte interesse per la realizzazione di un grande insediamento turistico-alberghiero con annesso porto chiamato Portorosa (con nome scelto per omaggiare la moglie dell’imprenditore-realizzatore).

Tutto questo era possibile in una zona, quella messinese, dove il Mar Tirreno spinge le “idee” a riva e gli ambienti nascondono “particolari felici” da cui estrarre nuovi propositi. Nel suggestivo Golfo di Milazzo (Patti per altri), all'interno del territorio comunale di Furnari (tra le contrade Bazia, Forte e Saiatine) finalmente - nel 1985 - venne realizzato il progetto voluto dall’architetto milanese Giulio Minoletti (grazie al consenso dell’amministrazione comunale).
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Lo stesso trovò spazio in un’ampia distesa precedentemente adibita alla coltivazione di agrumi e vigneti. Ispirato profondamente dalla cultura francese, il piano - simile per caratteristiche a Port Grimaud, in Costa Azzurra, denominata la Piccola Venezia - sviluppò forme e geometrie che mettessero in risalto l’intera opera.

Nonostante la mancanza di uno sbocco autostradale, raggiungere il luogo è abbastanza semplice. Dalla A20 Messina-Palermo e viceversa, una volta raggiunto il casello di Falcone, basta percorrere ulteriori tre km verso la destinazione. Prima di conoscere l’intera area, è giusto fare un appunto di natura programmatica.

L’amministrazione comunale di Furnari presentò un progetto (nel 2010) per la realizzazione di uno svincolo “Furnari-Portorosa”, di tipo monodirezionale (con utilizzo dell’area di sosta Bazia). Il Ministero dell’Ambiente, conforme alle nuove direttive, rifiutò la proposta perché ritenuto (lo svincolo monodirezionale) superato e magari sostituito con uno svincolo bidirezionale. Oggi rimane tra le opere (a cura del Consorzio per le Autostrade Siciliane) “in cantiere”. Ai posteri l’ardua sentenza!

La visita, tranquilla di per sé, può essere divisa tra aspetti ambientali e strutturali. I fondali sabbiosi e poco coerenti variano all’imboccatura del porto tra i 4 e 5 metri, mentre all’interno scendono fino ai 2,5 metri. Lungo (porto-canale) 4000 metri con circa 650 posti barca (da 6 a 35 metri), è protetto da due grandi moli frangiflutti in grado di fornire riparo da tutti i tipi di vento.

Quest’ultima è una tesi da valutare. Infatti, possono nascere delle difficoltà d’ingresso con vento e mare formato da nord-ovest. Invece, gli ingressi sono controllati e presidiati dalle autorità competenti (Capitaneria di Porto di Milazzo e portineria).

A colpire sono i colori! Fanno la differenza. Il rosa si mescola al verde tingendo delicatamente i tratti ambientali. Finalmente è giunto il momento di scoprire Portorosa (per alcuni Marina di Portorosa).

La struttura è suddivisa in lotti abitativi, accessibili da strade interne e vicoli pedonali o… dai canali navigabili. Originariamente venne dotata di un piccolo centro commerciale, una stazione di servizio, ristoranti, piscina, una discoteca (Genesi) e negozi per la vendita di attrezzature e ricambi in ambito nautico.

Tra chiusure e imprevisti, la “storia edilizia” continuò la sua imperterrita ascesa. Tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003 iniziarono i lavori per la costruzione di un hotel dalle grandezze “sproporzionate”. Il suo nome è “Hotel Hilton Portorosa Resort”. Purtroppo, come spesso accade, il percorso gestionale è stato abbastanza tortuoso. Nel 2012, dopo dodici anni d’inattività, la discoteca ha riaperto i battenti.

Con eleganza e ammirazione, le attività offrono comfort, e la possibilità di scoprire le bellezze della provincia messinese (Isole Eolie tra le altre). Inoltre, ha ottenuto un riconoscimento importante a partire dal 1993 (fino al 2012) come Bandiera Blu.

Il prestigio è figlio di una direzione cercata e voluta a tutti i costi. Sinonimo di qualità, affidamento e… dalla benedizione della Madonna Nera di Tindari per un riscatto definitivo.
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